Ma cosa c’è – di orrendo o di prezioso – nel regno di Danimarca, in quell’assessorato al Turismo che Francesco Lollobrigida, il potente Cognato, pretende di mantenere sotto il suo protettorato? Cosa spinge il partito della Meloni a scombussolare il mosaico di nomi che il presidente Schifani ha pazientemente disegnato anche a costo di sacrificare le ragioni di Forza Italia e di creare una irreversibile frattura con l’azzurro Miccichè? Tre anni fa, quando Musumeci ha silurato quel gentiluomo di Sandro Pappalardo, il Turismo è passato nelle mani di Manlio Messina, un balilla il cui merito principale consisteva nella sua fedeltà assoluta a Lollobrigida. Che di fatto è diventato il sovrastante del feudo: non vuole estranei, accetta solo campieri. Ma Schifani non sembra disposto a subire diktat. Resta in piedi la domanda: cosa c’è di orrendo o di prezioso in Danimarca?