“Non siamo i pierini del governo, ma vogliamo evitare che diventi un esecutivo nazional-sovranista e quindi devono passare anche da noi. Alcune norme che sono state approvate vanno cambiate”. Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera, guida la “resistenza” di Forza Italia a Roma. E in un’intervista al ‘Fatto quotidiano’ dice le cose che non vanno: “Non si può alzare il ponte levatoio del Superbonus mentre c’è qualcuno che sta cominciando i lavori. Per tutti i lavori che arrivano a dama il 31 dicembre 2022, deve valere il 110%. Presenteremo emendamenti per modificarlo”. Sui rave e sul reintegro dei medici no-vax Mulè parla “di errori che si sarebbero potuti evitare se ci fosse stata una condivisione a priori. Ci sta pure una fase di rodaggio, ma questa fase deve finire – avverte –, anche per evitare scontri”. Forza Italia però non vuole far ballare la maggioranza: “Siamo quelli che ne curano le fondamenta”. Idee chiare anche sul Reddito di cittadinanza: “Per chi ne ha bisogno, guai a toccarlo. Vanno invece migliorate le politiche attive del lavoro e su questo siamo allineati: manca il personale e c’è troppo lavoro nero”. Sui migranti, dopo le ultime vicende al porto di Catania: “Berlusconi soffre umanamente a vedere le persone in quello stato. Lui vorrebbe salvarli: non è umano prenderli e buttarli da qualche parte. E comunque serviva un’accoglienza degna di questo nome: le persone andavano fatte sbarcare”.