Un dibattito per far emergere le opinioni fuori dal coro sull’attuale situazione italiana e mondiale alle prese con la pandemia. Questo il senso del convegno “Dalla Democrazia alla Dittatura. Il ruolo della Memoria” che si è svolto oggi alla sala “Piersanti Mattarella” dell’Assemblea regionale siciliana a Palermo. In apertura dei lavori, Sergio Tancredi, deputato regionale di Attiva Sicilia, ha sottolineato la necessità che il “mondo della cultura si faccia carico di questa discussione per evitare che si presentino tempi più bui. Il seme della paura ha determinato reazioni incomprensibili, con persone vicine che improvvisamente si allontanano solo perché ci si pongono delle domande. Non siamo in una dittatura ma proprio per questo occorre alzare il livello di allarme per evitare che germoglino i semi dell’odio”.

L’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla, ha voluto evidenziare che “i dibattiti vanno rispettati e questa iniziativa di oggi è una scelta coraggiosa e intrigante. Il rispetto delle opinioni, prodotte dal confronto, è un invito alla riflessione e diventa dovere istituzionale ma soprattutto opportunità per i cittadini. Fermo restando che bisogna considerare sempre il bene comune e collettivo. Vanno rispettati pensieri e opinioni, ma non credo che possano esserci analogie caratterizzate da fondatezza e veridicità tra l’esperienza drammatica delle dittature e dell’Olocausto e l’obbligo di una presentazione di uno stato di salute individuale che tutela la salute pubblica e collettiva”.

Ma a far discutere è soprattutto l’intervento di Barbara Wojciechowska, membro onorario del Tribunale di Norimberga e professoressa emerita dell’Università del Salento: “La scuola non ci ha insegnato a leggere la storia. Per conoscerla bisogna conoscere le dinamiche della storia delle finanze e l’avvento delle multinazionali e ciò che hanno causato le industrie belliche ieri e le corporazioni sanitarie oggi”. E soprattutto: “Non sono vaccinata perché i vaccini anti-Covid sono sperimentali. Non tengo la mascherina perché ho fatto un tampone e non ho sintomi e mi sento in salute. Chi oggi ci controlla il Green Pass e se abbiamo fatto il vaccino è come i kapò dei campi di sterminio nazisti”.