Franco, 71 anni, faceva il macchinista alle ferrovie: è seduto sulla panchina di fronte al negozio di calzature e guarda giovani donne dubbiose nella scelta delle scarpe. Da qualche tempo, almeno due volte a settimana, «sono qui, mi diverte vedere le facce che fa la gente quando compra: questo sì, questo no. Mia moglie? Con lei vengo solo il sabato, quando facciamo la spesa al supermercato. Qui spesso incontro ex colleghi o gente del quartiere, con i pensionati come me scambio quattro chiacchiere in uno dei caffè». Invertendo le cifre, il risultato non cambia. Gaspare di anni ne ha 17: oggi pomeriggio è qui per il nuovo film di Antonio Albanese, dove Cetto La Qualunque si autoproclama re, «senzadubbiamente». «Le sale dell’Uci sono troppo belle e sono a due passi da casa mia. Però qui ci vengo non solo per il cinema. Con i miei amici entriamo in tutti i negozi di moda giovane, di scarpe sportive, di elettronica per vedere telefonini e computer: a volte anche interi pomeriggi. Ci sono sere che facciamo così tardi che restiamo qui pure a mangiare».

La nuova “agorà” palermitana del quartiere Brancaccio – località Roccella – soffia sulle sue prime dieci candeline, la piazza che – incomba una cappa d’afa o tiri vento freddo – offre anche occasione di “passìo”, di svago a Franco e a Gaspare e ai loro 54 anni di differenza generazionale, oltre che pretesto di compere per una clientela dal target trasversale, celebra il decennale dell’inaugurazione. È stata la prima nella Sicilia Occidentale, seguita da altri centri commerciali in città e provincia. La festa lunedì 25, alle 17, megatorta di 400 chili, “brava presentatrice” Eliana Chiavetta, show di Emanuela Aureli, l’imitatrice, coach in queste ultime stagioni televisive di «Tale e Quale Show» su Rai1. Ma si comincia già nel fine settimana con l’animazione per i bambini. Sulla festa di lunedì campeggerà invece un maxi-mosaico di ritratti fotografici dove centinaia di visitatori potranno riconoscersi: per ognuno che dirà «quello sono io», un euro verrà devoluto per la realizzazione dell’impianto di illuminazione dell’Oasi Sampolo, il campo di calcio e basket che la Caritas Diocesana ha messo a disposizione di ragazzi disabili.

Non c’è dubbio che i quasi 49 mila metri quadri della galleria commerciale con le loro 130 insegne luminose abbiano rappresentato, dieci anni fa, una piccola rivoluzione nella logica e nel metodo degli acquisti a Palermo. Nessuna cinica o spietata concorrenza con i negozi sparsi per la città, le due realtà possono convivere serenamente, come ha puntualizzato qualche giorno fa Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio, sottolineando proprio l’importanza del negozio fisico che è ancora scelta attiva e consapevole rispetto all’artificio e alla freddezza di quella, pur comoda, sul web.

Metti poi – nonostante la linea 1 del tram che collega la Stazione Centrale con Roccella e lo stesso tragitto effettuato da Trenitalia sulla tratta regionale Palermo-Termini Imerese – i 2400 posti del parcheggio, vera goduria per i palermitani, genìa che si spingerebbe al volante della propria auto fino alle casse dei negozi, ed era facile prevedere di vincere la partita con la carta sulla quale nel 2009 puntò la Multi Veste Italy 4 srl, proprietaria di Forum.

Le 130 luci del centro commerciale sono marchi nazionali e stranieri, franchising e attività locali che spaziano dall’abbigliamento alle calzature, dall’elettronica ai tessuti, dall’arredamento allo sport. Sette le sale dell’Uci Cinema (più volte “biglietto d’oro” dell’Agis), sedici le attività di ristorazione. Insomma, quel che basta a Franco il pensionato, a Gaspare lo studente e a tutti gli altri che hanno fatto sfiorare, nel 2018, i 9 milioni di ingressi.