Chi a Salvini vuol bene si faccia coraggio e glielo dica col cuore in mano: “Matteo, basta con questi modi. Troppa brutalità, troppa propaganda, troppo veleno. E non fissarti di nuovo sugli immigrati: cambia registro oppure la gente ti scanserà per strada”. È sicuro che un discorso così non gli farebbe piacere. Lo vivrebbe come una provocazione. Mesi fa Giorgetti aveva tentato di farlo riflettere che è inutile battere sulla grancassa, tanto per altri due anni non si vota, meglio muoversi con sagacia; la sua reazione era stata alla Giulio Cesare, “tu quoque Giancarlo”, pure tu che ti proclami amico mi pugnali alle spalle. Comunicazioni per lungo tempo interrotte. Ora il suo braccio destro ha rinunciato a insistere, il tentativo l’ha già fatto, risultati zero, ci provi qualcun altro. Continua su Huffington Post