A causa delle misure anti-Coronavirus, anche il debutto delle tragedie classiche al Teatro Greco di Siracusa ha subito uno slittamento. Si parte non più l’8 maggio ma, come comunicato dall’Inda (l’istituto nazionale del dramma antico) il 27. Solo che la formula utilizzata per comunicarlo agli spettatori (già paganti) è molto particolare. La riassume il collega Toi Bianca nel suo blog Strummerleaks.

“Io capisco la fretta e il dramma dell’epidemia che a Siracusa abbiamo le macchine con gli altorparlanti – come nei film drammatici – che dicono “stativi a casa”, Ma noi giornalisti siamo caini (cioè io lo sono, meglio parlare per me).
E insomma si capisce che l’INDA comprensibilmente rinvii le rappresentazioni e quindi la gente che ha comprato il biglietto per maggio resti fregata. Si capisce l’appello della Fondazione a non chiedere indietro i soldi del biglietto data la situazione e i lavoratori impegnati nel ciclo di spettacoli.
Si capisce che si assicurino gli sfortunati acquirenti che potranno vedere gli spettacoli in un’altra data.
La cosa deliziosa è che poi scrivono che i biglietti già pagati si potranno eventualmente utilizzare l’anno prossimo “senza costi aggiuntivi”.
Cioè annulli lo spettacolo, gli dici che non gli ridai i soldi indietro, gli dici semmai torna l’anno prossimo. E per giunta sei magnanimo e generoso che non chi chiedi altri soldi???
Vabbè sono tempi duri per tutti. E io sono stronzo assai oggi pomeriggio”.