Dall’ultima tornata di Amministrative in Sicilia, nonostante il primo turno avesse palesato un calo di consensi nei confronti del Movimento 5 Stelle, i grillini escono con un bel bottino: due sindaci, a Caltanissetta e Castelvetrano, e pochi rimpianti (Gela e Bagheria?). Il M5S, spinto dalla presenza forte di Luigi Di Maio, che per tre volte – una ieri, per la festa – è sceso a Caltanissetta, evidentemente ha dato ai nisseni l’immagine di un uomo di governo interessato alla loro terra. Così hanno scelto Gambino nella sfida all’ultimo sangue con Giarratana, ultimo avamposto del centrodestra quasi tradizionale. Ieri Di Maio è tornato sul palco dei comizi e ha incensato Giancarlo Cancelleri: “Sono qui per onorare un grande amico, uno che poteva stare a Palermo a fare opposizione a Musumeci, ma che s’è messo in gioco senza mollare un attimo”. Da adesso “lavoriamo sulle cose concrete. Le autonomie bisogna farle. Ma non voglio che l’autonomia si trasformi in scuole o sanità di serie A e serie B. Da qui, dalla Sicilia, crescerà la meravigliosa onda delle Europee – ha aggiunto il vicepremier, come riportato da “La Sicilia” – Il M5S è più vivo che mai e contrasta un sistema che qui si chiamava Miccichè”. Quando la Sicilia non sceglie il cambiamento “finisce che vincono le accozzaglie, Pd e Forza Italia. O vincono gli estremisti o vince il Nazareno di Berlusconi e Zingaretti, come a Gela”. Votare il Movimento alle Europee, secondo il capo politico dei 5 Stelle, significa “garantire che quelle devianze della politica, che siano gli inciuci o le follie dell’ultradestra, saranno sempre arginate”. Ultradestra fa rima con Lega. E i leghisti non l’hanno presa bene.