Non poteva capitare sorte peggiore ai Beni Culturali. Ogni volta che si accende una telecamera la politica dice che rappresentano il patrimonio più pregiato della nostra economia. Ma appena le luci si spengono i buoni propositi spariscono e il governatore Musumeci per quindici mesi trasforma l’assessorato in una foresteria di Palazzo d’Orleans. Non solo. Poi, quando il colonnello Nello decide di mollare l’interim il “patrimonio più pregiato” della Sicilia viene affidato alla Lega che, a quanto pare, indicherà come assessore Matteo Francilia, sindaco di Furci Siculo. Una persona rispettabile, ci mancherebbe altro, ma mille miglia lontano, per formazione, da Sebastiano Tusa, lo sventurato assessore morto in un incidente aereo nel marzo dell’anno scorso. Ma non c’è niente da fare. La Sicilia è condannata al supplizio del gambero: un passo in avanti e due indietro