Il gup di Palermo Lorenzo Jannelli ha rinviato a giudizio il leader della Lega Matteo Salvini. L’ex ministro dell’Interno risponde di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere impedito, secondo la Procura illegittimamente, alla nave della ong catalana Open Arms, con 147 migranti soccorsi in mare, di attraccare a Lampedusa. Per sei giorni i profughi rimasero davanti alle coste dell’isola. “La difesa della Patria – commenta Salvini sui propri profili social – è sacro dovere del cittadino. Articolo 52 della Costituzione. Vado a processo per questo, per aver difeso il mio Paese? Ci vado a testa alta, anche a nome vostro. Prima l’Italia. Sempre”.

“E’ una decisione dal sapore politico, più che giudiziario”, ha detto a caldo un contrariato Matteo Salvini. “Se avessi qualcosa da temere sarei preoccupato. Ma – ha aggiunto – ho difeso la patria. Io non ero un cittadino normale ma un ministro che si occupa di pubblica sicurezza. Ho fatto quello che ho fatto con orgoglio. Passare per sequestratore proprio no, è ridicola solo l’idea. Mi spiace per i miei figli perché il papà dovrà spiegare loro che non rischia la galera. Poi cristianamente sopporto”. Rispondendo alle domande dei cronisti, il leader della Lega ha aggiunto: “La Open Arms ha fatto una battaglia politica sostenuta da alcuni partiti. In tribunale ci confronteremo su questo perché io i voti li ho presi dagli italiani, il comandante della Open Arms non è stato eletto da nessuno. Un passo indietro da segretario? Fortunatamente i giudici – ha proseguito – non decidono chi vince le elezioni e chi guida i partiti. Almeno in Italia funziona così, in Turchia non lo so”. E poi lancia una “stoccata” al segretario del Pd: “Letta si è messo la felpa della Ong spagnola. Io non ho tempo di mettermi le felpe di ong straniere che vengono a dettare legge in Italia. Mi occupo di riaperture e vaccini. Dal 26 si torna a nuova vita”.

Il processo inizierà il 25 settembre davanti alla seconda sezione penale del tribunale di Palermo. “Salvini è stato ritenuto colpevole di tutto – ha detto l’avvocato Giulia Bongiorno nel corso della sua arringa -. Il comandante di Open Arms ha rifiutato di sbarcare migranti a Malta, ha rifiutato numerosi aiuti da altri natanti, ha rifiutato di essere scortato in qualsiasi porto spagnolo, ha rifiutato di essere accompagnato in porti spagnoli. Gli obblighi di coordinamento, quando la convenzione Sar non opera, gravano sullo stato di bandiera e nel caso di Open Arms è la Spagna. Giudice – ha concluso – non lasci che le sentenze si sostituiscano alle urne”. “L’ex presidente del Consiglio Conte si è espresso in maniera chiarissima — ha sostenuto, invece, il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi — la concessione del porto sicuro era di competenza esclusiva del ministro dell’Interno. E in consiglio dei ministri non si è mai discusso dei singoli casi”. Contro Salvini si erano costituite parti civili varie associazioni, dall’Arci a Legambiente, oltre a Emergency, e nove migranti che erano a bordo dell’imbarcazione rimasta bloccata al largo di Lampedusa.

Alla fine dell’udienza è arrivato il commento di Nino Minardo, segretario regionale della Lega: “Difendere i confini del nostro paese e contrastare l’immigrazione clandestina è ciò che chiedono gli italiani. Avanti tutta Matteo e a testa alta”.