Trizzino lascia il Movimento in punta di piedi. Senza rotture fragorose, ma nella consapevolezza che non era più possibile stare insieme. Nonostante l’ottimo rapporto con Beppe Grillo, che ne aveva condiviso i pensieri durante le bizze renziane e l’appello a proseguire uniti, il medico palermitano ha scelto di farsi da parte: “Riconosco di aver dato in quest’avventura ed ho offerto le mie forze, le mie risorse, una parte considerevole della mia vita. Ma ho il grande rammarico di non aver dato abbastanza, non già perché non abbia voluto. Piuttosto, credo di non aver potuto dare abbastanza, ostacolato, impedito, non riconosciuto per i meriti personali, grandi o piccoli, utili o no, ma offerti e resi disponibili doverosamente. Pur avendo “voluto”, dunque, non ho “potuto”. Forse non ho “saputo” dare; ma questo non è un demerito che mi addosso per intero: il Movimento ha il dovere di accogliere e di valorizzare al meglio le risorse di chi ha chiamato al suo fianco se vuole obbedire al mandato del proprio statuto. Credo che qui abbia ancora molto da fare ed imparare, se ciò che ad oggi ne viene fuori è un’organizzazione che, pur al governo del Paese, va perdendo pezzi per strada, si sfalda, si svuota. È un paradosso perché di solito chi è alla guida trova più consensi di quanti non ne perda; se succede il contrario qualcosa di grave, di molto grave si sta consumando, forse in una inconsapevolezza che sa di incoscienza. Ho avuto la possibilità di far parte di una squadra e di un gioco che non prevede protagonisti; ho anche avuto la possibilità di constatare, invece, che la voglia di protagonismo ha inquinato le migliori intenzioni e che continua a farlo nonostante tutto, contro qualunque evidenza di una strada perdente. prossimi tempi si definiranno scelte importanti per il Movimento che vedranno al centro Giuseppe Conte ed io lo avrei accompagnato volentieri lungo questa strada ma poiché sono convinto che per me non ci sia più tempo e spazio, pur avendo fatto di tutto per rimanere, è arrivato il momento di tirare giù la valigia e salutare”.