Antonino Colombo, biologo di Collesano, in provincia di Palermo, è uno dei testimoni oculari più appassionati della Targa Florio. Così, partendo da innumerevoli ricordi giovanili e da vari appunti, custoditi gelosamente, ne ricostruisce gli anni più belli e gloriosi, utilizzando il punto di vista della gente del luogo che in quella corsa ha creduto. Ci racconta dei piloti che vi hanno partecipato, dai grandi nomi come Moss, Maglioli, Siffert, Elford, agli idoli di sempre come Ninni Vaccarella, Piero Taruffi e il barone Pucci. Riporta numerosi aneddoti, curiosità, tensioni, emozioni sofferte di chi quegli anni li ha vissuti intensamente, riempiendo di voci e sussulti vicoli, piazze e colline dei borghi madoniti. Tutto arricchito da prezioso repertorio fotografico. La prefazione è di Luigi Tripisciano, giornalista della Rai. Il libro è edito da Arianna Edizioni.

“Sono stati proprio l’amore per il suo paese e la passione per la Targa Florio – esordisce Tripisciano – i sentimenti che hanno spinto Nino Colombo, che nella vita è biologo analista, a tirar fuori dal cassetto gli appunti messi da parte in tanti anni vissuti intensamente da tifoso, da spettatore diretto, quasi da partecipante, in un certo senso, della Targa e ad imbarcarsi in questa non facile avventura per documentare il particolare rapporto di Collesano (dove oggi esiste un ricco “museo” della Targa) e dei suoi abitanti con la Targa Florio”. “Un rapporto che dura da più di un secolo ma diventato più solido, viscerale, fra gli anni cinquanta e settanta, quando la corsa madonita divenne prova, del tutto anomala, perché non in pista, del campionato mondiale Marche, allora seguito più della Formula Uno (…) Collesano, un tempo nota solo per le sue apprezzate ceramiche, per la Targa, e per il circuito, divenne un punto nevralgico”. Il racconto di Colombo è una testimonianza profonda di questo legame. Che al di là dei rumors – per fortuna infondati – di uno “scippo” da parte di altre città, resta un brand unico a livello motoristico. E apprezzato da tutti.