Saranno gli angeli che lo guidano e lo proteggono, saranno il suo genio e la sua intelligenza, sarà la sua faccia di bambinone tenero, fatto sta che quest’uomo incanta anche quando parla e racconta la sua incredibile storia. E a vederlo, sembra ci sia nato in uno studio televisivo, davanti alle telecamere. Non lo tradisce l’emozione, non lo imbarazzano le domande e anzi, la sua loquacità conquista con quella voce che la sordità e la dislessia hanno reso affabile. Ho scoperto Marck Art, il pittore degli angeli, per caso, e non appena mi ha raccontato la sua storia mi ha stregato. L’ho tratteggiato qui su “Buttanissima” e la narrazione della sua vita strepitosa ha affascinato anche il capo autore di “Uno Mattina in famiglia” di Rai Uno, Giovanni Taglialavoro, agrigentino come me e come Marck Art, che ci ha voluti ospiti nel suo programma.

E così Marck, felice come un bambino che scarta i regali di Natale, ha preso un aereo e “vestito come un conte” come lo definiva la sua tanto amata nonna materna, col suo inseparabile cappellino e i suoi occhiali da vista che gli coprono mezza faccia, ha fatto scoprire al grande pubblico le sue due vite: quella tormentata, vissuta fino a 24 anni quando fu Marco Urso di Favara, deriso e sbeffeggiato da tutti per la sua sordità scambiata per un ritardo mentale, e quella cominciata una sera di luglio del 2006 quando scivolò in un coma di fronte al quale i medici si arresero, ma da cui si risvegliò per miracolo, guidato dagli angeli che gli sono apparsi nei quattordici minuti senza cuore, e che lo hanno ribattezzato Marck Art, imponendogli di dipingere, lui che non aveva mai preso un pennello in mano.

Marck ha obbedito e dovreste vederli i capolavori che dipinge, pur non conoscendo l’arte, non avendola mai studiata. Lo scoprono i famosi collezionisti Annibale e Marida Berlingieri, lo allevano, lo lanciano, e ce lo consegnano nella sua nuova veste di artista che strega e incanta con il suo astrattismo colorato e vivido. “Non sono io che dipingo, sono i miei angeli che prendono le mie mani e le guidano sulla tela… io so che potreste anche non credermi, ma non voglio convincerci…”. Si racconta con grande umiltà e per quanto uno possa anche dubitare degli accadimenti della sua vita, come dire? ci sono i suoi quadri a confermarcelo; sono i critici d’arte che lo apprezzano, da Vittorio Sgarbi a Costantino D’Orazio, commentatore abituale a “Unomattina in famiglia”, che ha accostato la straordinaria vita artistica di Marck Art a quella del geniale Van Gogh, così tormentate, così misteriose e così folli. Non sappiamo chi diventerà Marck Art, ma io so che è già un grande artista, e che delle sue opere e della sua vita sentiremo parlare a lungo.