Secondo fonti sindacali, riportate oggi dal Messaggero, il reddito di cittadinanza sarebbe costato già tre miliardi di euro. Ma il dato più spaventoso riguarda i posti di lavoro creati: appena un migliaio. Non sarebbero più di tanti i percettori del sussidio che, all’indomani del lancio della fase 2 – quella che prevede il colloquio di lavoro nei centri per l’impiego e l’individuazione di un percorso professionale – si sarebbero garantiti un posto. Il tutto su un totale di 700 mila beneficiari “occupabili” (se sommati ai percettori della pensione di cittadinanza, si arriva al milione).

Rischia di sfaldarsi l’impalcatura della misura voluta e osannata dal Movimento 5 Stelle, che sempre più di frequente, almeno in Sicilia, fa il paio con situazioni legate alla criminalità e al malaffare. Proprio di recente un boss di Brancaccio, il latitante Paolo Luisi, è stato arrestato dai poliziotti grazie alla “scia” dei sacchetti della spesa e delle scorte d’acqua, recapitati dalla fidanzata a casa dei suoi favoreggiatori, che però al momento della consegna non erano presenti. La manina che si è vista spuntare dalla finestra, infatti, era quella del “signore della droga”, come lo chiamano nel quartiere Brancaccio di Palermo. Dalle indagini è emerso che per pagare la spesa, in due differenti supermercati, era stata utilizzata la carta del reddito di cittadinanza percepito dalla madre del latitante.

Non si tratta, però, di un caso isolato. Qualche giorno fa, nella maxi operazione che ha permesso di individuare il legame tra i mafiosi di Brancaccio, le truffe assicurative e la banda degli spaccaossa, ben 5 dei nove arrestati godevano del sussidio in famiglia. Uno di essi, oltre ad avere l’aiutino di 500 euro al mese dallo Stato (per il tramite della compagna), possedeva un mega villone con piscina, e le iniziali incise sul cancello d’ingresso. Il Movimento 5 Stelle siciliano, che lo scorso 6 novembre ha celebrato il milione di beneficiari, parla di “un aiuto concreto per chi vive un momento di difficoltà. Un risultato straordinario che rivendichiamo con orgoglio. Nel frattempo è iniziata la Fase 2, cioè quella che prevede una ricollocazione lavorativa dei beneficiari. Così come continuano gli interventi contro i furbetti i quali, questi ultimi, non possono delegittimare uno strumento efficace, giusto ed eticamente indiscutibile come pensiamo sia il reddito di cittadinanza. I furbetti – purtroppo – ci sono dappertutto. Ma non si ridiscute la bontà di una legge davanti a un illecito. E si lavora per fortificarla. Altrimenti leggi come la 104 o quella sull’invalidità sarebbero sparite da un pezzo”.