Non più 450, come nel giorno della visita del ministro Azzolina ad Agrigento (dove l’esponente del governo ha fra l’altro smentito i presidi), bensì 543: sono gli istituti che dal giorno della riapertura hanno ravvisato almeno un caso positivo al Covid. La maggior parte (il 31,5%) riguarda gli istituti superiori. Mentre ad aver contratto il virus sono soprattutto studenti (74,7%). I docenti si fermano a una percentuale del 12,5. Da oggi i dirigenti scolastici potranno comunicare ogni singolo caso su una app messa a disposizione del Ministero dell’Istruzione. A Palermo un altro alunno dell’educandato Maria Adelaide è risultato positivo al Coronavirus: per fortuna è asintomatico, ma da oggi al 10 ottobre gli alunni delle medie riprenderanno con la didattica a distanza.

“Date le difficoltà organizzative legate allo stato di isolamento domiciliare obbligatorio di un cospicuo gruppo di docenti della scuola secondaria di primo grado – ha scritto la preside nella circolare – nell’impossibilità di gestire, anche in modalità mista, le attività didattiche programmate, a partire da domani, per un periodo di due settimane, e comunque per il tempo strettamente necessario, si procederà con l’attivazione della didattica integrata a distanza per tutte le classi della scuola secondaria di I grado. I docenti e gli educatori si collegheranno con gli alunni tramite la piattaforma Google Meet, secondo il calendario delle lezioni che sarà a breve condiviso”.

Un’altra questione critica riguarda i banchi monoposto: a fronte di una richiesta di 2,5 milioni, ne sono arrivati appena 400 mila. La Sicilia, in tal senso, è una delle regioni più danneggiate. Anche le cattedre stanno diventando un problema: secondo la Flc Cgil, all’1 settembre sono 215 mila i posti vuoti in organico. Il Ministero stringe i tempi per un concorso straordinario destinato a 32 mila docenti, che potrebbe tenersi a metà ottobre. Da decidere le modalità di svolgimento. Sono già 64 mila le domande presentate.