Volevano costituire un movimento d’ispirazione filonazista, xenofoba ed antisemita denominato “Partito Nazionalsocialista Italiano dei Lavoratori”. E’ quanto emerso dalle indagini della Digos di Enna e del Servizio Antiterrorismo Interno che hanno portato a 19 perquisizioni in tutta Italia. Alcuni degli accusati, che dicevano di possedere armi ed esplosivi, avevano condotto attività di reclutamento attraverso i propri account social.

Tra le persone coinvolte c’è un pluripregiudicato calabrese, ex “legionario” ed esponente di spicco della ‘ndrangheta, con un passato da collaboratore di giustizia e già referente di Forza Nuova per il ponente ligure. Ma ai vertici del gruppo spicca un’impiegata incensurata di 48 anni che abita a Curtarolo, in provincia di Padova. Una madre di famiglia, con marito e figli. Nome in codice: “Sergente maggiore di Hitler”. Aveva il compito di reclutare e diffondere ideologie xenofobe. Durante la perquisizione nella sua abitazione, la Digos di Padova ha rinvenuto materiale per la propaganda, striscioni con svastiche e altri loghi antisemiti. Come gli altri del gruppo, la “sergente” avrebbe usato un social network russo per chattare senza essere tracciata.

Ma non è tutto. Perché del gruppo, più in basso nelle gerarchie, faceva parte una ragazza di Pozzo d’Adda, in provincia di Milano. Secondo gli investigatori milanesi, delegati dalla Procura di Caltanissetta, la giovane 26enne avrebbe partecipato a un concorso on line, sul social network russo ‘VK’, vincendo il titolo di ‘Miss Hitler 2019’. Sulle spalla un’aquila nazista tatuata. L’attenzione degli investigatori, inoltre, si è posata su una coppia originaria della Sicilia residente a Vicenza (42 anni lui, 40 la moglie) e su una donna di Caldiero, nel Veronese. Ma fra gli indagati è comparso pure Carlo Lo Monaco, trent’anni, di Piazza Armerina. Lo scorso agosto ha ucciso il padre a coltellate all’interno di una macelleria. Un altro nome saltato fuori è quello del 35enne siracusano Luigi Forte, originario di Avola, che era in contatto con Francesca Rizzi, ‘miss Hitler’, e Antonella Pavin, considerata l’ideologa del Movimento.