In campo è un momento d’oro: primo posto in classifica e bel gioco. Fuori è un disastro e le grane si moltiplicano. L’ultima arriva dai tribunali e non riguarda solo il Palermo calcio: bensì un giudice, uno fra i più stimati a Palermo. Giuseppe Sidoti è accusato di aver pilotato una sentenza – quella del 29 marzo scorso – per salvare il club rosanero da un’istanza di fallimento. Il gip di Caltanissetta lo ha sospeso per un anno con sentenza immediata. Un’altra misura interdittiva della professione è stata notificata a Giovanni Giammarva, ex presidente del Palermo e stretto collaboratore di Zamparini.

L’accusa per il giudice Sidoti è “concorso in corruzione, abuso d’ufficio e rivelazione di notizie riservate”. Sidoti, nel corso di una telefonata, con il legale della società, l’avvocato Francesco Paolo Di Trapani, avrebbe fornito ampie rassicurazioni sul salvataggio del club dal fallimento. I particolari sono emersi da una seconda telefonata, quella fra il legale e Zamparini, che i pm avevano intercettato mentre il patron friulano era sotto indagine per riciclaggio, appropriazione indebita e falso in bilancio.

E’ il 13 dicembre 2017, poco più di tre mesi prima rispetto alla sentenza che rigetterà, appunto l’istanza: “Allora, quando le ho scritto stavo uscendo dal palazzo di giustizia – dice Di Trapani – mi ha chiamato il giudice che ha in mano la pratica e abbiamo parlato una mezz’ora… devo dire, approccio trasparente e tranquillo, sereno. Mi dice che ha letto le carte e ha apprezzato le nostre argomentazioni implicitamente facendomi capire che diciamo molte ma molte cose contenute nell’istanza e comunque nella documentazione a sostegno dell’istanza obiettivamente sono, ha detto, suggestive”. “Mi preannuncia che sabato uscirà un provvedimento – dice ancora il legale a Zamparini – ovviamente per lei che è maestro dello sport 1 X 2, lui dice due sono a vostro favore, una ovviamente no. Il messaggio che io ho percepito, presidente, è un messaggio molto estremamente favorevole, non mi avrebbe convocato per preannunciarmi qualcosa di negativo io ho percepito molta positività”.

Sidoti di recente ha fatto parte del collegio del tribunale dei Ministri che si è occupato dell’indagine relativa al ministro Salvini per la vicenda Diciotti, Sidoti, Giammarva e Di Trapani nei giorni scorsi avevano ricevuto un avviso di proroga delle indagini da parte della procura di Caltanissetta. Per le ipotesi di reato di corruzione e rivelazione di notizie riservate. Adesso la loro posizione, su impulso della Procura e della Guardia di Finanza, si è aggravata. Ma anche il Palermo non naviga nell’oro: qualche giorno fa un advisor ha comunicato la cessione del club da Zamparini a un non meglio specificato fondo d’investimento straniero. Mancano ancora le firme. Non c’è niente di ufficiale. I tifosi temono l’ennesima fregatura.