Ora che si è appannato il sole di Leoluca Orlando, sindaco e padre padrone del Comune di Palermo, si imbruniscono anche i mondi e satelliti che un tempo facevano da corona alla sua divina superbia. Prendete il Teatro Biondo. La pallida e scolorita Pamela Villoresi ha aperto la stagione con “Il cavaliere Sole”, una favola che Franco Scaldati aveva portato oltre i confini dell’incanto e della poesia: c’era la Palermo diafana della miseria e dello smarrimento, c’era la musicalità della città perduta, inafferrabile e struggente come la luna che sovraneggia sopra le evanescenze, c’era il respiro pesante dei quartieri popolari, c’era pure l’odore dei catoi: odore di pasta bollita e di lenzuola bagnate. Un’opera d’arte. Il Biondo di Pamela Villoresi l’ha riproposta con la regia di Cinzia Maccagnano. L’ho vista. C’era Palermo, c’erano le tarantelle, mancava Scaldati.