“Ieri ho dedicato parte del mio tempo a capire come funzionano le vaccinazioni antinfluenzali nella mia provincia, Palermo. Ho cercato sul web i centri dove poter fare il vaccino e ho cominciato a chiamare sotto falso nome per prenotare il vaccino per mio figlio asmatico, dunque con necessità prioritaria, così come scritto sul sito dell’Asp stessa. Così si chiamano in Sicilia, Asp, non più Asl, è più figo”. Comincia così il racconto di Davide Faraone, capogruppo al Senato di Italia Viva, su Facebook. “Leggo: “Sarà obbligatoria la prenotazione che potrà essere fatta telefonicamente (negli orari di apertura dei Centri) o tramite posta elettronica”. I centri sono 10 in tutta la provincia – spiega ancora Faraone -, 10 numeri diversi, non un centralino unico che smista”.

“Prima chiamata, sono fortunato, mi risponde un operatore. Gli chiedo di prenotarmi e mi risponde che non prendono prenotazioni, si va lì da sabato 17, dalle 8.30 alle 12, e si fa il vaccino. A proposito di assembramenti. Faccio presente al mio interlocutore che sul sito c’è scritto “Un operatore registrerà i dati e l’utente sarà, successivamente, ricontattato telefonicamente o per mail ricevendo comunicazione di giornata ed orario dell’appuntamento”. Lui mi risponde: “No, abbiamo deciso di fare così, è più rapido”. Io ribatto: “Ma se volete essere più rapidi, perché non dedicate più giorni durante la settimana alle vaccinazioni?”. Lui farfuglia e non risponde. Saluto e vado avanti”.

“Altre 8 telefonate ad altri 8 centri, non risponde nessuno. Richiamo più volte, magari saranno incasinati, no, non risponde nessuno, assodato, strutturale. Ultima chiamata al decimo centro, finalmente risponde un tizio, chiedo di poter prenotare il vaccino per mio figlio e mi risponde: “Ancora non sappiamo nulla, nemmeno quando arriveranno i vaccini”.  Gli chiedo: “Posso prenotare via mail?”. Mi risponde: “Signore, io nemmeno so se le aprono le mail”. Morale della favola: chiediamo ai cittadini il rispetto delle norme comportamentali decisive per sconfiggere il virus, sensibilizziamo per fare i tamponi ed i vaccini e i centri rispondono così? Naturalmente presenterò un’interrogazione in Senato, così non va”.