Nella struttura tecnica che dovrà supportare il presidente della Regione nelle funzioni di commissario delegato per l’emergenza Covid, c’è pure Tuccio D’Urso, l’ex dirigente generale del dipartimento Energia. E’ questa la prima decisione assunta da Nello Musumeci nelle nuove vesti attribuitegli dal commissario nazionale per l’emergenza, Domenico Arcuri.

D’Urso, che ha abbandonato la Regione da poco per andare in pensione (una norma ad hoc per derogare al limite d’età è stata bocciata dall’Ars), sarà coordinatore della struttura tecnica e soggetto attuatore. Dovrà vigilare sulla realizzazione delle opere previste dal piano regionale sanitario: ad esempio la riconversione degli ospedali Covid, l’allargamento dei reparti, la dotazione dei dispositivi. Tutto ciò che concerne le opere finanziate. Tecnicamente, è dotato di “poteri straordinari e derogatori” e agirà sotto la supervisione del commissario (Musumeci). Ogni mese dovrà presentare una relazione sullo stato dell’arte. La struttura di cui è a capo, letteralmente, è “preposta all’attività di coordinamento, monitoraggio, controllo e rendicontazione”.

L’ufficio di D’Urso sarà allestito nella sede del dipartimento Pianificazione strategica dell’assessorato regionale alla Sanità. L’incarico scade il 31 gennaio, ma potrà essere rinnovato se Roma deciderà di prorogare lo stato d’emergenza. Per il dirigente regionale in quiescenza si tratta di un ritorno in grande stile all’indomani della decisione, da parte dell’Ars, di ritenere conclusi i suoi servigi alla Regione. Il parlamento siciliano, infatti, ha bocciato la norma che avrebbe garantito ai dirigenti a un passo dalla pensione di poter chiedere, “entro i 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, di essere autorizzato al trattenimento in servizio retribuito nelle mansioni per non più di tre anni e non oltre il compimento del settantesimo anno d’età”.

D’Urso, la scorsa estate, si era reso protagonista della sfuriata contro i dipendenti regionali che, al termine del lockdown, avrebbero voluto prolungare le prestazioni in smart working, o beneficiare di un periodo di ferie. “Dopo quattro mesi a casa, si permettono di dire che “psicologicamente” non sono pronti a lavorare? Cose da pazzi”, aveva sbottato al Corriere, firmando un provvedimento che stoppava tutti fino a Ferragosto. Lo stesso D’Urso è stato ideatore del progetto sul centro direzionale della Regione. Un paio di settimane fa il burocrate ha partecipato al tavolo tematico organizzato dalla Lega a Catania sull’energia, e ha assistito all’intera manifestazione dalle prime file.

Mezzojuso “zona rossa”: tutti i carabinieri hanno il Covid

Sono tutti positivi i carabinieri della Stazione di Mezzojuso, nel palermitano, comune in cui alle 14 è scattata la zona rossa. La commissione prefettizia che amministra il paese sciolto per infiltrazioni mafiose ha riunito le forze dell’ordine e tutti gli organi preposti per controllare che vengono rispettati i divieti. Per la positività di tutti i militari del paese il comando provinciale di Palermo ha inviato una unità mobile dal capoluogo. Nel comune i positivi sono 40. Da qui la decisione di cinturare il centro nel palermitano fino al 24 ottobre. L’altro comune siciliano ad essere dichiarato “zona rossa” è Sambuca, in provincia di Agrigento.