“Le regole sugli spostamenti non cambiano. La circolare del ministero dell’Interno del 31 marzo si è limitata a chiarire alcuni aspetti interpretativi sulla base di richieste pervenute al Viminale. In particolare, è stato specificato che la possibilità di uscire con i figli minori è consentita a un solo genitore per camminare purché questo avvenga in prossimità della propria abitazione e in occasione di spostamenti motivati da situazioni di necessità o di salute”. Lo precisa una nota il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. La decisione assunta ieri aveva fatto sobbalzare dalla sedia alcune regioni, fra cui Campania e Lombardia. Anche per i medici di famiglia si tratta di un provvedimento “pericoloso”. Solo ieri sono state denunciate 6700 persone, 39 per aver volato la quarantena. “Nessuno pensi che ci sia un allentamento dei controlli – ha detto il viceministro agli Interni e capo politico del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi -. Se qualcuno pensa che un figlio di 15 o 16 anni, un minore, possa avere una scusa per uscire di casa non ha capito niente: qui stiamo parlando di cosa è necessità e cosa no. Un bambino piccolo di un anno o due o tre anni è necessario ogni tanto farlo uscire per fargli capire che c’è un mondo fuori”.