Eccolo Matteo Salvini. Dalla Calabria alla Sicilia, in una mossa sola, per confermare i consensi ottenuti alle ultime Europee e, magari, per cominciare a tessere la tela che permetta di sfilare da sotto il naso ai grillini il loro feudo prediletto. La prima tappa dell’Estate italiana in salsa sicula è stata al Lido Caparena di Taormina, dove il ministro ha affittato un’intera ala per concedersi al bagno di folla: “L’Italia verrà salvata da 60 milioni di abitanti che voteranno, a meno che qualcuno non pensi che sia popolata da barbari, in democrazia la parola spetta al popolo”, ha detto in risposta alle affermazioni di Beppe Grillo.

Un governo Renzi-Grillo-Boschi-Fico? Ma dai, siamo seri, ogni giorno che si perde è un danno per l’Italia. Prima si fissa la data delle elezioni più si fa il bene dell’Italia. Prima il popolo decide, prima c’è il nuovo Parlamento, prima si fa la manovra economica e prima l’Italia riparte. Chi perde tempo tifa per l’aumento delle tasse e per il caos. Chi perde tempo è perché vuole conservare la poltrona, da Renzi me lo aspettavo, da Grillo un po’ meno…”.  “In questo momento mi sembra molto più coerente Zingaretti – ha aggiunto Salvini -: tutto il Pd ha insultato per un anno Di Maio, Conte, Fico, è coerente dire che dopo questo governo c’è il voto. Se comanda sempre Renzi nel Pd? L’intervista oggi l’ha fatta lui, però c’è un segretario di partito che conto rispetti la democrazia”. Poi ancora: “Non c’è assolutamente all’ordine del giorno alcuna uscita dall’euro”. “Ho totale fiducia e rispetto del presidente Mattarella, che mi sembra abbia ben chiaro il bene dell’Italia”, ha detto Salvini. Che ha consegnato un messaggio di chiusura a Silvio Berlusconi e Forza Italia: “Al passato non si torna. E poi c’è Miccichè che mi ama…” ha ironizzato riferendosi al presidente dell’Ars e commissario azzurro che gli diede dello “stronzo”.

Nel pomeriggio Salvini si è spostato in piazza Duomo, a Catania, per un incontro col sindaco Salvo Pogliese a cui si erano opposti i deputati etnei del M5s: “Cosa deve fare Salvini? Scambiare quella che è nella sua visione la “cambiale” del salvataggio della città per raccattare voti? Salvini rimanga dov’è più abile: nelle spiagge a mettere musica. Non sfrutti la città per le sue vetrine personali”. Per il Ministro dell’interno, però, si è rivelata la tappa più complessa da un punto di vista logistico. Ad attendere il vicepremier della Lega una cinquantina di manifestanti che hanno urlato “buffone buffone” ed esposto cartelli con scritto “vergogna” e “traditore”. E contestazioni ci sono state anche all’uscita dal municipio. Qualche centinaio di manifestanti gli ha gridato “buffone”, lanciando bottiglie di plastica vuote contro la sua auto. Tra il portone del municipio e la folla un cordone di polizia. I manifestanti hanno sfiorato il contatto fisico con alcuni supporter del leghista, che sono stati fatti accomodare in una via adiacente.

Durante la conferenza a Palazzo degli Elefanti, Salvini ha spiegato che “nelle prossime settimane, nel Paese e in Parlamento, si confronteranno due idee diverse di Italia: il popolo del sì e il popolo del no che mi sembra ben rappresentato dall’appello di Renzi. Io chiamo a raccolta l’Italia del sì. L’appello di Renzi è fondato sulla paura, paura di perdere la poltrona, di ascoltare il popolo e di cambiare. Cosa c’è di più bello, chiaro e trasparente che far decidere i cittadini, sulla manovra, sulle grandi opere?”. “Ogni giorno perso è un danno per l’Italia. Renzi dice ‘prendiamoci tempo’, ma come, c’è una manovra ambiziosa da fare in autunno, sembra davvero surreale questo discorso. I no sono diventati troppi… La dignità e la concretezza valgono più dei ministeri”.

Anche al suo arrivo a Siracusa, ultima tappa del trittico, Salvini è stato accolto da numerose proteste. Durante il comizio conclusivo al tempio di Apollo (i manifestanti sono stati separati dal resto della piazza da un cordone della Polizia), il ministro dell’Interno ha mostrato un rosario e baciato un santino. E, rivolgendosi ai contestatori, ha detto: “Se fate i bravi bacio anche voi”.