Finalmente. Si contavano i giorni. Ma da ieri è ufficiale: portieri, commessi e autisti della Regione siciliana hanno le divise nuove. “E’ uno dei tanti modi – sottolinea il presidente Nello Musumeci – per restituire dignità e decoro alle istituzioni”. Coi siciliani in ginocchio, e la Regione incapace di attuare, a distanza di nove mesi, una Finanziaria di cartone, dai e dai una buona notizia viene fuori. Un motivo, addirittura, “per restituire decoro e dignità alle istituzioni”. Ed è questo magnifico kit “composto da 4 divise (2 invernali e 2 estive), 4 camicie, 2 cravatte (foulard per le donne) e 4 spille raffiguranti la Trinacria”, come si legge in una nota di palazzo d’Orleans. Che è stato realizzato dalla ditta Forint di Vicenza, “che tra i suoi clienti annovera anche il Senato della Repubblica”.

La nuova dotazione, svelata più di un anno fa (strano scherzo del destino: mentre la Corte dei Conti certificava un disavanzo complessivo di 7 miliardi nei confronti dello Stato, la Regione indiceva un bando da 1,16 milioni a base d’asta), verrà fornita “a circa un migliaio di dipendenti degli uffici centrali e periferici dell’amministrazione in tutta l’Isola”. Il presidente è fissato con questa cosa dell’immagine, quasi quanto coi cavalli d’Ambelia: nel corso dell’ultima visita alla Valle dei Templi, aveva insistito sul decoro. Aveva chiesto ai dipendenti del parco di ritirare la pancia e indossare la camicia. L’etichetta conta. “I dipendenti che si relazionano più frequentemente con il pubblico – ha spiegato anche ieri Musumeci – hanno il dovere di dare all’esterno un’immagine della Regione nuova e credibile. Ovviamente non ci fermiamo all’estetica. Stiamo varando un programma di formazione del personale che comprende anche commessi, portieri e autisti. E mi fa piacere che i lavoratori abbiamo accolto con entusiasmo la divisa, di cui erano sprovvisti ormai da tanti anni”.

Tutto sacrosanto, se non fosse che fuori da palazzo d’Orleans, dove i dipendenti potranno indossare la giacca e la camicia nuova, la Regione è assai meno decorosa. La Finanziaria di cartone è inattuata dopo quasi nove mesi e l’unica misura applicata – il Bonus Sicilia – ha scatenato il putiferio del click day, mettendo a nudo le carenze digitali di palazzo d’Orleans; l’accordo Stato-Regione, salutato con entusiasmo, è stato definito un “contratto capestro” da parte di alcuni deputati della stessa maggioranza, con condizioni inaccettabili e inattuabili che potrebbero condurre la Sicilia al default molto presto; la pandemia, oltre a lasciare sul campo quasi tremila morti, ha generato effetti finanziari devastanti per le categorie più esposte, che saranno ancora più evidenti una volta usciti dal tunnel dell’infezione. Tre esempi di un quadro tragico, impietoso, indecoroso. A cui non basta una tinteggiata per tornare a brillare.