Per carità, Matteo Salvini non fa miracoli ma con la sua visita a Palermo ha certamente proiettato sullo schermo della politica siciliana un’ipotesi di centrodestra unito e vincente: basta con le risse e basta soprattutto con le diffidenze, con i sospetti, con i rancori. Lui ce l’ha messa tutta: ha siglato un’intesa rispettosa con il governatore Nello Musumeci e ha fatto pace con il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, suo ex nemico. Tutto rose e fiori, dunque? Manco per sogno. La parola passa ora a Musumeci. Spetta a lui decidere se avviare, finalmente, una stagione di riforme. Spetta a lui decidere se mettere a punto, finalmente con un rimpasto, gli equilibri di forza interni alla maggioranza. E spetta a lui decidere se sbarrare finalmente le porte agli avventurieri che gli ronzano attorno. La politica del pane e cipolla non basta più. Serve coraggio.