E se le democrazie si valutassero anche dagli “animali” di governo? Churchill aveva il bulldog, Kennedy un coniglio e di Mitterrand si raccontava che gli piacesse fare il verso della gallina. Si è già detto che i riferimenti dei populisti sono gli animali del sottosuolo, vale a dire “vermi” e “parassiti” (così definiscono tutti coloro che si oppongono).

Oggi, a entrare nella squadra dei consulenti dei ministri è arrivato Dino Giarrusso. Ha 43 anni ed è catanese. È stato giornalista, aiuto regista. Da ieri si è scoperto anche essere stato docente di scienze della comunicazione presso l’Università di Catania ma per “sole 42 ore”. Insomma, siamo nella sfera di quelli che leggono il “The Economist” e si credono economisti. Con il M5s è accaduto anche questo.

Giarrusso nelle scorse elezioni si è candidato con il M5s ed è stato bocciato dagli elettori. Lo hanno imbucato nello staff di Roberta Lombardi, candidata governatore ma perdente della regione Lazio. La notizia è che è stato promosso a collaboratore del sottosegretario dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti. Si occuperà di controllare i concorsi universitari. Addirittura curerà un osservatorio. È stato lo stesso sottosegretario ad annunciarlo entusiasta: “Chi meglio di una iena?”. E infatti il successo di Giarrusso si deve al programma “Le Iene”.

È una trasmissione televisiva che poche volte ha fatto del giornalismo, ma più volte ha sporcato persone, agitato fantasmi, cavalcato teorie mediche pericolose e inverosimili. C’è una differenza profonda con i giornali che sempre vengono maltrattati. A differenza di loro, “Le Iene” non hanno mai rettificato, mai hanno chiesto scusa anche quando la giustizia gli ha dato torto. Di fronte a gravissimi errori hanno sempre ribattuto perseguendo nello sbaglio e squalificando gli uomini che insinuavano il dubbio (ultimo il caso del regista Fausto Brizzi scagionato da tutte le accuse). In questo paese sta passando l’idea che tutti gli animali siano uguali ma che ci siano animali più uguali degli altri. Loro sono infatti “Le Iene”. E questi, da come si è capito, sono tempi per soli cannibali.