L’ultima tentazione francese è considerare le patatine fritte – le cosiddette french fries – più salutari dell’olio d’oliva. Un tentativo che Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega, prova a fronteggiare organizzando a Palermo, giovedì 16 dicembre alle 18, un convegno dal titolo ‘Europa e Made in Italy. Le nuove regole europee che mettono a rischio il futuro delle nostre eccellenze alimentari’. L’incontro è a cura della delegazione del Carroccio, a Bruxelles, con il gruppo Identità e Democrazia. Tra i partecipanti c’è pure il segretario nazionale, Matteo Salvini, che venerdì (inoltre) è atteso nell’aula bunker dell’Ucciardone per un’udienza del processo Open Arms.

Al convegno di palazzo Alliata, invece, l’ex ministro dell’Interno sarà intervistato dalla giornalista Maria Giovanna Maglie. Mentre la Tardino, nelle vesti di moderatore, proverà a indagare assieme ai relatori i motivi per cui l’Italia, al tavolo dell’Europa (anche laddove ci si occupa di agroalimentare), rischia di non toccare palla. “E’ un privilegio poter organizzare questo convegno a Palermo – dice l’eurodeputata di Licata -. La nostra regione ha importanti eccellenze agroalimentari, che meritano una vetrina; mai come in questo momento, però, soffre a livello economico. Si parlerà di made in Italy, ma soprattutto di made in Sicily: saranno presenti le più importanti associazioni di categoria e alcune tra le più prestigiose aziende del settore”. “Ci tengo particolarmente – aggiunge – perché io a Bruxelles sono membro della commissione ENVI, che si occupa di ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare”.

L’apertura del panel sarà affidata a Marco Zanni, presidente del gruppo parlamentare Identità e Democrazia (lo stesso a cui appartiene la Lega) e Carlo Spallino Centonze, l’autore del libro ‘In difesa del made in Italy’, di prossima pubblicazione, che avrà l’onore di ospitare un compendio con le conclusioni emerse dal convegno. Discuteranno con lui: Biagio Fallico, professore ordinario di Scienze e Tecnologie alimentari all’Università di Catania; Leandro Carollo, biologo e nutrizionista palermitano (che si occupa anche del Palermo calcio); e Giacomo Dugo, professore emerito di Chimica degli alimenti all’Università di Messina. Chiuderà gli interventi Marco Campomenosi, capo delegazione della Lega a Bruxelles.

Prima l’olio e le patatine fritte. Dietro l’ultimo attacco all’Italia, però, si cela la Beca (la commissione speciale per la lotta contro il cancro). Nella risoluzione approvata qualche giorno fa, si punta il dito contro le bevande alcoliche, fra cui il vino. Forse in maniera un po’ frettolosa…

“Si propongono per il vino un’etichettatura e un’immagine pubblicitaria simile a quella dei tabacchi. E’ assurdo. Associare il vino alle sigarette comporterebbe un grave danno all’intero settore, oltre che essere una misura sproporzionata”.

L’obiettivo della Commissione è ridurre del 10% il consumo dannoso di alcol entro il 2025. Ma l’Ue non sa che secondo l’ultimo rapporto Eurostat, i Paesi europei col maggior consumo pro-capite di vino sono in coda alle classifiche del bere compulsivo.

“La commissione, addirittura, ha proposto di eliminare i fondi destinati alla promozione di questo prodotto d’eccellenza. L’Italia deve muoversi e fare sistema per evitarlo”.

L’altra battaglia è sul Nutri-Score.

“E’ il sistema di etichettatura cosiddetto ‘a semaforo’ contro il quale stiamo combattendo a Bruxelles. E’ stato proposto e adottato dai francesi, e dopo il Belgio, potrebbe entrare in vigore anche in Germania. Se non ci sarà una reazione forte, basata su una controproposta valida, si rischia che l’Europa lo proporrà come sistema obbligatorio”.

In cosa consiste?

“E’ un sistema che non informa correttamente il cittadino. Che tiene conto dei contributi nutrizionali del prodotto, ma non delle singole porzioni rispetto alla quantità giornaliera raccomandata. Le faccio un esempio. Si deciderà di attribuire un determinato colore al pecorino in base alla quantità di grassi, senza tener conto che un singolo individuo ne consuma – quotidianamente – una razione limitata. E non una forma intera… In questo modo si finirà per attribuire il semaforo rosso all’olio o al formaggio italiano e il semaforo verde ad un würstel pre-confezionato di un altro Paese. Così non va”.

E’ colpa dell’Italia che non difende le proprie eccellenze o dell’Europa che impone troppi vincoli?

“Credo sia una combinazione dei due elementi. Noi siamo bravi a produrre e godere delle nostre eccellenze, ma non riusciamo sempre a difenderle. D’altro canto – ed è il sistema che la Lega s’impegna a combattere – l’Europa resta subordinata ad altre logiche e gruppi di potere che non fanno gli interessi dell’Italia. Ecco perché dovremmo essere più bravi a valorizzare, a far capire che i nostri prodotti, oltre ad essere di qualità, fanno bene alla salute. Bisogna acquisire maggior peso all’interno delle istituzioni europee, evitando una deriva franco-tedesca che alla lunga finirà per danneggiarci. Salvini farà il punto sulle scelte politiche del partito e sulle battaglie portate avanti in tal senso”.

E’ il secondo convegno che organizza a Palermo nell’arco di poche settimane. Il primo era un seminario di formazione per gli amministratori locali sull’utilizzo dei fondi comunitari e del Pnrr.

“Lo spirito della mia attività è cercare di capire cosa vogliono, o vorrebbero, da noi i cittadini. E’ per questo che ci votano. Mi piacerebbe che la politica tornasse ad affrontare temi ed argomenti nell’esclusivo interesse del territorio. Altrimenti c’è una seconda via: continuare a discutere in maniera banale e poco concreta, magari a ridosso delle elezioni. Questo trend ci ha portato al disastro. Io non giudico quello che fanno o che non fanno gli altri miei colleghi. Ma ho ben chiaro il modus operandi della Lega, che da Nord a Sud si caratterizza per il suo pragmatismo. Anche in Sicilia vogliamo far attecchire la cultura dell’azione politica concreta”.

Qual è lo scopo di questo convegno sul made in Italy?

“Farci portavoce delle istanze dei produttori, informando correttamente i consumatori, e fare sistema contro le scelte errate dell’Europa”.