Il Bullo – proprio lui, quello che spaccia ai leccaculisti nuove bugie sulla Finanziaria dei bluff – non sa perdere. Aveva tentato con l’Amat, l’azienda palermitana dei bus, di farsi pagare una parcella di tre milioni per consulenze fantasma. E con l’arroganza che lo distingue l’aveva trascinata in una causa che anni dopo ha perso clamorosamente: pensate che il Tribunale lo ha pure condannato a pagare ventimila euro per le spese di giustizia. Apriti cielo. Lui, che si ritiene un boss, non riesce a inghiottire il boccone amaro e dal giorno della sconfitta flagella l’Amat con richieste a dir poco temerarie. Vuole gli ultimi bilanci; intimidisce; minaccia. L’amministrazione della municipalizzata non ne può più. E pensa di denunciarlo per abuso di potere. Ci sarà a Palermo un giudice in grado di insegnargli che le sentenze non ammettono né vendette né ritorsioni.