Toh, chi si rivede: un articolo del codice penale che credevamo sepolto dalla storia e dalle risate di chi ancora crede nello stato di diritto. E’ il “338”. Che prevede “violenza o minaccia a un corpo politico dello Stato”. Lo avevano tirato fuori dodici anni fa alcuni magistrati palermitani – i cosiddetti magistrati coraggiosi – che con l’allegro romanzo della Trattativa volevano incastrare, oltre ai più sanguinari boss di Cosa Nostra, anche alcuni alti ufficiali del Ros, il raggruppamento operativo dei carabinieri. Lo ha rispolverato ieri la procura di Roma nel tentativo di venire a capo di un altro romanzo, addirittura più greve e scollacciato: quello che vede ormai contrapposti l’ex ministro Gennaro Sangiuliano e l’influencer Maria Rosaria Boccia. Segno che il “338”, più che a complicate questioni di mafia, si attaglia alle liti da ballatoio tra ex amanti.