«È con il cuore pesante che annunciamo la scomparsa del visionario creatore Gaetano Pesce. Nel corso di sessant’anni Gaetano ha rivoluzionato il mondo dell’arte, del design, dell’architettura e gli spazi liminali tra queste categorie. La sua originalità e il suo coraggio non sono eguagliati da nessuno. Nonostante i problemi di salute, soprattutto nell’ultimo anno, Gaetano è rimasto positivo, giocoso e sempre curioso. Lascia i suoi figli, la sua famiglia e tutti coloro che lo adoravano. La sua unicità, creatività e messaggio speciale vivono attraverso la sua arte». Così recita la pagina instagram ufficiale del celebre designer scomparso mercoledì scorso a Manhattan, all’età di 84 anni. Nato a La Spezia nel 1939, Pesce ha trascorso gran parte della sua vita nella Grande Mela, riconosciuto maestro del “Radical design”, che ha reso l’Italia famosa per l’avanguardia artistica e culturale degli anni Sessanta. Tra i suoi tanti progetti: mobili dalle strutture originali come il divano “Tramonto” che replica lo skyline di New York, lampade e sedie dai colori accesi, architetture come lo stabilimento Lingotto della Fiat a Torino, ma soprattutto l’uso non convenzionale dei materiali plastici per realizzare oggetti come i vasi morbidi, creati versando la resina negli stampi e poi aggiungendo coloranti, in una sperimentazione continua di forme e tinte. Oggi le sue creazioni eccentriche sono conservate nei più importanti musei di tutto il mondo e la forza politica del suo lavoro rimane nell’audacia rivoluzionaria della sua visione creativa, vivace e ironica, contro ogni forma di conformismo che, secondo Pesce, è espressione di totalitarismo. Fautore di quello che lui chiamava “female thinking”, un modo di pensare che dà valore alla multidisciplinarietà e aperto alla diversità, non a caso una delle sue opere più famose di Pesce, divenuta un’icona del design, è la poltrona UP5_6 abbinata al pouf (disegnata nel 1969, premio Compasso d’oro alla carriera del prodotto nel 2022). Conosciuta come “la poltrona con la palla al piede”, la UP5_6 è realizzata in schiuma poliuretanica dalle forme di un grembo materno che avvolge e protegge il fruitore, come un figlio, ma ricorda anche le statue votive delle dee della fertilità, come un manifesto sulla condizione femminile ancora di drammatica attualità, testimonia la capacità del design di interpretare i mutamenti sociali e culturali di un’epoca.