Dal ritorno alla Regione, nelle vesti di presidente della Cts (Commissione tecnica specialistica), Gaetano Armao ha già indossato i panni del supereroe (quelli che gli erano venuti stretti durante i cinque anni al governo con Musumeci). Come ha confidato qualche giorno fa ad alcuni organi di stampa, infatti, l’ex assessore all’Economia, nel nuovo ruolo di garante e facilitatore delle procedure di autorizzazione ambientale, avrebbe rilasciato in un mese e mezzo – cioè dal suo insediamento – 620 pareri, rispetto alle 1.200 istanze “giacenti da anni”. In pratica 14 pareri al giorno, ben ponderati – immaginiamo – e perfettamente in linea con la normativa, oltre che con l’ambiente. Armao e il suo staff, per produrre un simile sforzo, non avranno dormito la notte…

Eppure, alcuni numeri non tornano: dal sito delle valutazioni ambientali gestito dalla Regione, infatti, i pareri emessi in quest’arco di tempo – 45 giorni – sarebbero “a stento” 107. E lo stesso Armao, una settimana fa, durante la prima seduta plenaria della Cts, alla presenza di Schifani e dell’assessore Pagana, aveva fornito una versione leggermente diversa. Eccola: “Dal primo settembre ad oggi sono già stati dati 130 pareri, che si aggiungono ai 500 già approvati, ed esaminate pratiche per investimenti da due miliardi di euro – diceva Armao, in una nota ripresa da Palazzo d’Orleans –. Continuando con questo ritmo, possiamo affermare che in un anno saremo in grado di azzerare l’arretrato e fornire risposte in tempi certi alle imprese e ai Comuni, per utilizzare al meglio le risorse del Pnrr”.

Già, ma non si pensava facesse così in fretta: dal 19 al 26 ottobre, data dell’articolo pubblicato da “La Sicilia”, addirittura 470 pareri? E’ questione di numeri, certo, ma anche di serietà.