L’accordo c’è ma non si vede. Nel senso che la Regione ha siglato un protocollo d’intesa coi medici di base lo scorso 8 marzo, per farli entrare a pieno regime in questa complessa e articolata campagna vaccinale (rimborsi previsti: da 10 a 31,50 euro). Ma non ha ancora trasmesso le linee guida – accadrà forse a metà della prossima settimana – per permettere alle Asp di coinvolgerli direttamente. I medici potranno inoculare le dosi a domicilio (un servizio che procede a tentoni: molte prenotazioni a Palermo sono saltate senza alcun preavviso), ma anche all’interno del proprio ambulatorio, o persino negli hub. Si stima che potrebbe aderire l’80% dei 5.800 medici di base siciliani. Più 500 dei circa 4 mila odontoiatri, che hanno siglato un altro accordo con l’assessorato alla Salute, stavolta l’8 gennaio scorso. Risultato? Sono ancora in attesa di notizie… C’è infine una terza categoria di potenziali vaccinatori che attende direttive: si tratta dei farmacisti, che il 18 marzo hanno incontrato Ruggero Razza e messo a disposizione 1.500 punti vendita per la somministrazione del siero. L’accordo, in questo caso, non è stato ancora firmato, ma le parti si rivedranno domani.

Insomma, la Regione procede lenta, mentre fuori dagli hub le file sono interminabili. Sotto la lente d’ingrandimento c’è il caos della Fiera del Mediterraneo a Palermo, ma ieri è stata una giornata campale pure a Catania, all’ex mercato ortofrutticolo di San Giovanni La Rena, dove la gente è rimasta in attesa per più di 4 ore, lamentando una scarsa preparazione da parte degli operatori. O a Caltanissetta, dove il sindaco Roberto Gambino ha dovuto aprire una palestra, nei pressi dell’hub, per consentire ai tantissimi soggetti vulnerabili in coda dalle 7, di trovare riparo dalla pioggia. Le cose sono andate un po’ meglio a Ragusa, dove però in tarda mattinata sono finite le fiale Pfizer, e molta gente prenotata è stata invitata a ripresentarsi nel pomeriggio. Oggi, invece, è diminuita la pressione sugli hub. Anche a Palermo, dove i superburocrati della sanità hanno trovato il modo di alleviare i disagi dei cittadini.

In parte, si potrebbe sopperire – come ha suggerito Sicindustria – realizzando degli hub vaccinali anche all’interno dei distretti produttivi. Il leader dell’associazione, Alessandro Albanese, ha spiegato che “possiamo mettere a disposizione anche medici e paramedici che fanno parte del nostro circuito di cliniche private e Rsa” e che “siamo pronti a mettere a disposizione le nostre aziende anche per i non associati. Assolutamente gratis. L’economia deve ripartire il prima possibile”. Sapete cosa manca? Il via libera della Regione. “Dobbiamo ancora firmare l’accordo”. E così le file aumentano, e i rischi pure. Da un anno a questa parte non si erano mai visti assembramenti come ieri.

Il caos alla Fiera del Mediterraneo, denuncia di Lupo

Alla Protezione civile regionale, capace di allestire in poche settimane 8 hub vaccinali in tutta l’Isola, è mancato l’ultimo step: dotare l’esterno della Fiera del Mediterraneo, a Palermo, di un paio di gazebo per permettere ai soggetti vulnerabili in attesa, di ripararsi dall’acqua. Un’indecenza sottolineata dalla nota di Giuseppe Lupo, capogruppo del Partito Democratico all’Ars: “La disorganizzazione della campagna vaccinale per i soggetti fragili in Sicilia costringe ogni giorno cittadini affetti da patologie anche gravi a lunghe file, anche sotto la pioggia, mentre il personale sanitario non sa più quali disposizioni seguire – ha spiegato il deputato dem -. La scelta di programmare 150 vaccinazioni di soggetti fragili ogni ora necessità di un’organizzazione adeguata per uscire dal caos”.

La lista delle cose da fare è lunga e articolata. “Per non parlare – insiste Lupo – dei problemi legati alle prenotazioni, con la piattaforma che, pare, non riconosca i diabetici con complicanze e altre categorie di ammalati cronici, non consentendo la prenotazione del vaccino; e della confusione di ruoli e competenze tra commissari Covid e Asp. Per velocizzare le vaccinazioni bisogna rendere esecutivo l’accordo siglato con i medici di famiglia che con grande competenza possono operare anche nei centri vaccinali. Il presidente Musumeci intervenga subito – conclude Lupo – per eliminare le disfunzioni”.

Proprio qualche giorno fa, a Trapani, Musumeci ha terminato una lunga serie di inaugurazioni, che l’ha visto immerso fra due ali di folla animate dai volontari della Protezione civile con cani al seguito: è mai possibile che a nessuno – fra il commissario Costa, l’assessore Razza, e lo stesso Cocina, capo della Protezione civile – sia venuto in mente di “costruire” un sistema per proteggere i soggetti fragili dalle intemperie? Nelle ultime ore anche il sindaco Orlando ha offerto una stampella agli “organizzatori” della campagna, confermando la “disponibilità della Protezione civile comunale” e invitando a “valutare ogni possibile forma di coinvolgimento e supporto da parte dell’amministrazione in ogni sua articolazione per far fronte alle necessità emerse in queste ore ed alleviare le criticità riscontrate dai cittadini”.