Dopo il massacro di Bucha, l’Ue rompe il tabù delle sanzioni sull’energia. Si comincia dal carbone: divieto di importazione da Mosca. Domani gli ambasciatori degli Stati membri dovrebbero dare l’ok a un quinto pacchetto di sanzioni che comprende anche ulteriori misure restrittive per le banche russe, la chiusura dei porti europei alle navi russe, tranne se trasportano grano o altri beni essenziali, come l’energia che non sia carbone. Continua sull’Huffington Post