Per circa vent’anni, ho acquistato una certa polvere mat a base blu-rosata di un grande brand francese (ma sì, diciamolo, Chanel), che mi permetteva di uniformare l’incarnato senza dover ricorrere al fondotinta e senza stravolgere i miei colori naturali (avete presente l’orrore di certi “stacchi” cromatici fra viso e collo). Una faccenda privata insomma, che non ho mai e ovviamente sentito il bisogno di raccontare. Fino a oggi. Da qualche mese, infatti, questo mix di pigmenti non e’ piu’ in produzione. Ho cercato qualcosa di simile presso Dior, Shiseido, Clinique, trovando qualcosa che vagamente vi si avvicina nella scelta immane e vastissima di una marca professionale. La signorina gentile che mi ha aiutata, nel grande spazio Sephora della Stazione Centrale di Milano, luogo che frequento moltissimo viaggiando su e giù per l’Italia di continuo, mi ha dato una prima, sorridente spiegazione di quanto va accadendo: “le pelli chiare come la sua vanno scomparendo, signora. Perlomeno in Italia, dove sempre ce ne sono state poche. Le italiane sono in media gia’ olivastre, dunque a base gialla. L’aumento di immigrati dall’Asia, per non dire dall’Africa, e i figli frutto di questo mix, hanno reso il mercato delle carnagioni rosate come la sua del tutto ininfluente. Sono anni che le grandi case cosmetiche lavorano su questo cambiamento sociale ed etnico. Le conviene fare acquisti in Russia, se puo’, o cercare online. Nei negozi, qui, fara’ sempre piu’ fatica”. Non ho ancora chiamato gli uffici marketing di Chanel per verificare come si evolverà il mercato nei prossimi vent’anni. Di sicuro, lo sanno meglio di Matteo Salvini.