Sono 12.839 i malati di coronavirus in Italia, 2.249 in più di ieri, mentre il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 15.113. Il dato è stato fornito dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione Civile. Sono 1.258 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 213 in più di ieri. Superate le mille vittime. Ad oggi, secondo i dati della Protezione Civile, sono infatti 1.016 i decessi, 189 in più rispetto a ieri. Sono 1.153 i malati ricoverati in terapia intensiva, 125 in più rispetto a ieri. Il dato è stato fornito in conferenza stampa. Dei 12.839 malati complessivi, 6.650 sono poi ricoverati con sintomi e 5.036 sono quelli in isolamento domiciliare. “In questo periodo si sta registrando una contrazione della donazione del sangue. Ma donare è fondamentale e avviene in assoluta sicurezza. Dunque facciamo un appello a tutti i cittadini: continuate a donare perché è fondamentale per salvare vite umane”. E’ l’appello che il commissario ha rivolto agli italiani.

NUOVO DECRETO DI CONTE: CHIUSE TUTTE LE ATTIVITA’

Il terzo step potrebbe essere quello decisivo, ma “i risultati non li vedremo domani. Anzi, non è improbabile che il numero dei contagi continuerà a crescere”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, annunciando in diretta Facebook il terzo decreto nell’arco di pochi giorni. Questo stabilisce misure univoche per tutta Italia, dal Trentino alla Sicilia: fino al 25 marzo chiudono tutti i negozi, restano aperti supermercati e farmacie. “Ho fatto un patto con la mia coscienza: al primo posto c’è la salute degli italiani” ha detto il presidente del Consiglio, rispondendo così all’invito inoltrato nella serata di martedì dal governatore della Lombardia, Attilio Fontana, e condiviso da altri governatori, tra cui Nello Musumeci: “Ora compiamo il passo più importante – ha evidenziato Conte: l’Italia rimarrà zona “protetta”, ma da questo momento disponiamo la chiusura delle attività commerciali e le vendite al dettaglio, ad eccezione di generi alimentari, farmacie e parafarmacie. Pertanto non è necessario fare la corsa per acquistare cibo”.

Chiudono anche parrucchieri e centri estetici. Così come pub e ristoranti, che però potranno avvalersi del servizio a domicilio. Garantiti il trasporto pubblico e i servizi essenziali. Aperte anche le industrie, nel rispetto dei protocolli che garantiscono la sicurezza dei lavoratori. “Saranno garantite, nel rispetto della normativa igienico-sanitaria, le attività del settore agricolo, zootecnico, di trasformazione agroalimentare comprese le filiere che offrono beni e servizi rispetto a queste attività”. Vanno avanti i servizi bancari, assicurativi e postali. Aperti anche tabaccai ed edicole.

“La regola madre – ha proseguito Conte – è limitare gli spostamenti alle attività lavorative o a motivi di salute e necessità. Abbiamo cominciato da poco a cambiare le nostre abitudini, e di questo ringrazio la stragrande maggioranza degli italiani. Potremo vedere gli effetti tra un paio di settimane. Nessuno pensi di poter misurare l’impatto di queste misure domani. Se i numeri dovessero continuare a crescere, non significa che dovremo affrettarci a vararne di altri. Diciamo no a corsa cieca verso il baratro”. Conte ha pure annunciato la nomina di un commissario per l’emergenza sanitaria: si tratta di Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, che si coordinerà con Borelli e la struttura attuale delle Protezione Civile.

“Sa tutti rispetteremo queste regole – ha detto in conclusione il premier – usciremo più in fretta da questa emergenza. Il Paese ha bisogno della responsabilità di ognuno di noi. Siamo parte di una medesima comunità, ogni individuo si sta giovando dei propri e degli altrui sacrifici. Questa è la forza del nostro Paese. Rimaniamo distanti oggi per abbracciarci con più calore e correre più veloci domani. Tutti insieme ce la faremo”.