L’azienda dei trasporti, meglio nota come Ast, affonda lentamente, inesorabilmente. L’Orchestra sinfonica, altro baraccone di sottogoverno, rischia di vedersi revocare i finanziamenti perché il sovrintendente, nominato tra le incompatibilità, non rassegna le dimissioni. La sanità è un mostro ingovernabile, inafferrabile, scandaloso. Bastano questi tre esempi per descrivere la profondità di uno sfascio ormai fuori controllo. Ma chi se ne occupa? Il presidente della Regione sa solo spargere elemosine, prebende e contributi a fondo perduto. Gli assessori non si vedono e non si sentono e quei pochi che si muovono preferiscono coltivare i propri orticelli. Non si intravede un’idea, un progetto, un colpo d’ala. Palazzo d’Orleans e Sala d’Ercole non sono più due santuari della politica ma due costose residenze a disposizione di una casta bramina. Dio salvi la Sicilia.