Appartengono a una casta bramina: perché hanno un potere assoluto sul territorio; perché possono decidere se agevolare o rovinare un costruttore, un imprenditore, un albergatore, un ristoratore. E sono intoccabili: perché ai Beni Culturali non ci sarà mai un assessore in grado di muovere un’obiezione al loro operato. Essendo uomini di mondo, però, sono anche ammanigliati con la politica e bravissimi a capire da dove spira il vento. Non si spiegherebbero altrimenti le scelte, a dir poco avventate, che hanno suscitato polemiche di fuoco a Siracusa, dove è stata avallata la costruzione di un ristorante nella piazza d’armi del castello Maniace; o a Ibla, dove il costone della città è stato sventrato in verticale e in orizzontale per incastrarci un albergo di lusso. Tutto legittimo, per carità. Ma se Musumeci ha deciso di vederci chiaro un motivo deve pure esserci.