“Il collegio dei revisori dei conti non ha fatto alcuna osservazione sulla nomina di Panni, in quanto è stato subito chiaro che il Cda stava agendo in difesa dell’ente, che non può fare a meno di una stagione ben strutturata”. Lo ha detto Stefano Santoro, presidente della Foss, dopo la polemica e l’interrogazione all’Ars inoltrata da Eleonora Lo Curto, capogruppo dell’Udc. Marcello Panni, 79 anni, è direttore artistico della Foss dal 2017. Nominato dall’ex sovrintendente Giorgio Pace, è stato poi prorogato dal sovrintendente “facente funzioni”, il direttore amministrativo Massimo Provenza. Decaduto con l’insediamento del nuovo Cda, per la scelta del nuovo direttore artistico la Foss avrebbe dovuto attendere la nomina del sovrintendente, perché di sua competenza. Invece, lo scorso 15 aprile il cda guidato da Santoro ha nominato Panni per “la necessità e l’urgenza – è scritto nella delibera – di non arrecare pregiudizio all’attività artistica della stagione 2018/2019 della Fondazione, che terminerà il prossimo 27 maggio” e per “l’urgenza di dare incarico per l’immediata stesura del programma artistico musicale estivo 2019, nonché di predisporre una proposta della Stagione 2019/2020, considerato l’impellente necessità della Foss di assicurarsi la presenza di artisti di primo piano”. “Tra l’altro – aggiunge Santoro – eravamo stati sollecitati da due note interne, una del coordinatore della direzione artistica, Francesco Di Mauro, e una del direttore amministrativo Massimo Provenza: entrambi hanno chiesto al Consiglio di agire in questa direzione per non arrecare danno alla Fondazione”.