Lunedì l’Ars riprenderà in mano i documenti contabili, affrontando la finanziaria. Dopo una bella settimana di stop con tanto di contorno di polemiche. In particolare sulle vacanze del presidente dell’Assemblea Gianfranco Micciché, con la sua settimana già programmata lontano dalla Sicilia. Ne è venuto fuori un caso, con tanto di inconsueta nota del segretario generale dell’Assemblea che si è sforzato di spiegare urbi et orbi che no, l’Assemblea non era in vacanza, ma lavorava, eccome. Nessuno si è sentito troppo rincuorato dall’annuncio. Forse perché è proprio “lavorando” che in questi anni l’Assemblea regionale siciliana ha concorso con i vari governi regionali di turno a caricare sul groppone della Sicilia il fardello di un disavanzo mostruoso, una mappazza che ci vorranno trent’anni per digerirla, ma anche, tanto per fare qualche esempio, a massacrare le Province, scrivendo e riscrivendo riforme pasticciate, mentre gli enti finivano con le terga per terra, ma anche a scrivere e riscrivere altre fantomatiche leggi rimaste a fare i vermi in commissione su quasi tutto lo scibile umano, senza riformare mai niente, mentre l’Isola, tra una finanziaria bis e una ter, colava a picco e si svuotava di intelligenze. Insomma, a ben pensarci, verrebbe quasi da dire viva le vacanze, durante le quali almeno non si può far danno. Anzi, per dirla tutta: e se, proprio per limitare i danni, si varasse un reddito di cittadinanza per deputati regionali?