“Rischiamo di avere una legge Finanziaria burocratica, fatta per obbligo, che non dà alcuna risposta positiva, e che rischia di subire in tempi brevi la scure della Corte dei Conti, vista l’imminenza del giudizio di parifica”: lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino. “Da quello che emerge – aggiunge – ci sembra che si tratti di una finanziaria fatta di nulla e per giunta scritta sulla sabbia visto che non si basa su elementi approvati di rendiconto e propone solo tagli, soprattutto alla pubblica amministrazione che andrebbe invece rafforzata per gestire i fondi in arrivo e gli eventuali progetti di sviluppo”. “Non c’è nulla sulle province – rileva il segretario della Cgil, che pur devono svolgere un ruolo importante come ente intermedio. Ci sembra – osserva Mannino – che mentre si avvicina la fine del suo mandato il presidente Musumeci preferisca non fare passi importanti. Eppure, ancor prima del Recovery Fund, ci sono da spendere i residui della programmazione europea e ci sono le riforme, senza le quali, un’azione politica non può definirsi tale. Parlo della pubblica amministrazione- specifica il segretario della Cgil- dell’energia, dei rifiuti, della formazione professionale, della forestazione, per citarne alcune”. Nulla di fatto anche sulle stabilizzazioni dei precari degli enti locali “per le quali- dice Mannino – basta un atto amministrativo”. Al Presidente della regione Mannino chiede di “uscire allo scoperto. Alla Sicilia – sottolinea – non può bastare una finanziaria burocratica rivolta ai burocrati mentre si attende la parifica della Corte dei Conti. Un fine di legislatura dovrebbe suggerire coraggio – conclude – invece di quella che appare come una ritirata”.