Un allevamento di bachi da seta per la produzione di gioielli e pendenti “biologici”. Un modo per rivalutare una tradizione andata persa, che gli arabi per la prima volta importarono in Sicilia. Maria Teresa Rizzo, vulcanica farmacista residente a Savoca (nel Messinese), ha dismesso il camice e si è dedicata alle “piccole cose” della sua terra. Ne parla oggi Carmen Greco, in un articolo pubblicato sul quotidiano “La Sicilia”. La sericoltura è l’allevamento dei bachi da cui, attraverso i bozzoli, si estraggono fili di seta pregiati. Messina, un tempo, era il fulcro di questa pratica, che scomparve nei primi del Novecento. Oggi la ritrova grazie a questa farmacista-contadina, che qualche anno fa finì di fronte a un bivio: continuare a vivere e lavorare a Roma (ultima tappa della sua carriera, dopo Milano) o tornare in patria. Scelse la seconda. “In realtà non ho mai smesso di fare la farmacista – dice lei – Solo che invece di stare dietro a un banco ad avvolgere scatoline, sto “sul campo”. La prima farmacia è la natura”.

Le origini semplici della sua famiglia – la mamma aveva una putìa, il padre sette carretti e un ampio terreno coltivato a foraggio e agrumi – le ha agevolato la scelta. La Rizzo non coltiva soltanto la seta (ha il soggiorno pieno di foglie di gelso, di cui i bachi vanno ghiotti), ma produce anche un ottimo limoncello. Molte scolaresche si recano nel suo regno espositivo per apprenderne l’arte. Di recente Maria Teresa ha anche recitato in un film del regista Micheal Cavalieri, che racconta la parabola di vita dei suoi nonni, partiti dalla Sicilia alla volta di New York e mai tornati indietro. Il figlio – sembra la trama di Martin Scorsese alla ricerca dei suoi nonni a Polizzi Generosa – va alla scoperta delle loro origini. Maria Teresa l’aiuta nelle vesti di impiegata all’ufficio anagrafe: “E’ stata un’esperienza bellissima, è questo quello che dobbiamo far conoscere: la nostra storia, le nostre radici, senza retorica ma con tutta la forza di quella cultura che oggi rappresenta il valore autentico della Sicilia”.