E’ un momentaccio per Luigi Di Maio, alle prese con numerose questioni: la politica estera, e l’approssimazione sul fronte libico; i tentativi di allargare la leadership del Movimento 5 Stelle, coinvolgendo una donna al suo fianco (ma la Appendino, sindaca di Torino, ha respinto l’invito); e il caos sulle restituzioni. Nei giorni scorsi dal collegio dei probiviri sono partite 35 mail, ma quelli a rischio espulsione sarebbero in otto. Nel frattempo i gruppi parlamentari sono in pressing sul capo politico, per chiedere una riforma dello Statuto. In mezzo ci sono pure le elezioni regionali in Emilia e Calabria, dove però il M5s è destinato a giocare un ruolo marginale. A difendere Di Maio, nelle corse ore, è intervenuto il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: “Chi attacca Luigi Di Maio, attacca il Movimento – ha scritto il Guardasigilli su Facebook -. Il nostro capo politico merita rispetto! Chi lo attacca, oltre a dimostrare evidente miopia, forse dimentica il percorso fatto dal Movimento da quando Luigi è stato eletto dalla rete. Una strada che ci ha portato ad avere la straordinaria occasione di dare concretezza a tutte quelle idee e valori che sono stati da sempre nel DNA del Movimento 5 Stelle. Le persone che adesso criticano qualsiasi regola che si erano impegnati a rispettare in campagna elettorale, dovrebbero soltanto capire che i loro attacchi pretestuosi fanno male prima di tutto al Movimento”.