Nel momento di maggiore difficoltà del Movimento 5 Stelle, l’ennesima stoccata a Di Maio arriva da Catania. E porta la firma di Giulia Grillo, ex ministro della Salute, esclusa a sorpresa dal governo Conte 2. In un’intervista al Mattino di Napoli, la Grillo ha spiegato che se non si cambia impostazione “lascerò il M5s perché serve una svolta. Ci ho già pensato in passato a lasciare, ma ora siamo al redde rationem: o si cambia o non ha più senso restare”. Per rimettere a posto le cose bisogna partire dalla testa e “dal significato della figura del capo politico. Ormai siamo una struttura verticistica senza pesi e contrappesi – dice la Grillo -. All’inizio il capo politico doveva essere una figura marginale e invece si è data un’interpretazione del ruolo come se dovesse essere l’uomo solo al comando”. “Non voglio proprio passare come tanti altri per quella che fa la guerra personale a Luigi. Con lui ho avuto anche scontri, ma l’affetto e l’amicizia nei suoi confronti restano. Il problema – sottolinea l’ex ministro – è cosa vogliamo che sia il Movimento, e quindi va riformato lo statuto adeguandolo allo spirito originario di ciò che eravamo: nasciamo come un insieme di persone che lavorano su alcuni progetti”. “Anche se siamo un movimento post ideologico – ha concluso la Grillo – bisognerà fare una scelta di campo, altrimenti gli elettori continueranno ad andare in confusione”.