Il ritorno di Michele Placido a Palermo per il pubblico siciliano sarà un dolce deja vù. Perché da quando l’attore pugliese si rese celebre, per quattro stagioni de La Piovra, come il commissario di Polizia Corrado Cattani, nell’immaginario di molti Placido è siciliano anch’egli. Attore, regista, sceneggiatore di 72 anni, vincitore di un Orso d’argento al Festival di Berlino e di 4 David di Donatello. E anche il terzo di otto fratelli. Sarà a Palermo, sotto il cielo del Cassaro, il prossimo venerdì, nell’ambito di “Palermo Sud Festival”, una kermesse che da qui al 30 dicembre regalerà agli spettatori una tale varietà di artisti da rimanere estasiati per l’imbarazzo della scelta.

Ad aprire le danze sarà questa sera, nell’atrio di Palazzo delle Aquile, Mario Maglione con “Spaccanapoli e dintorni”. Ma c’è tanto di napoletano anche nell’interpretazione di Placido, che, nella medesima location, porterà in scena “Il Sud. Una passione”, una rilettura di alcuni scrittori, poeti e drammaturghi meridionali come – guarda un po’ – Eduardo De Filippo. Ad affiancare Placido ci sarà la musica – il risultato sarà quello di ottenere qualcosa di molto vicino a un recital – con le più belle canzoni del repertorio napoletano interpretate da Gianluigi Esposito e dal suo musicista Antonio Saturno.

Placido non lascerà nulla al caso. I suoi interventi saranno scanditi da un eclettismo raro: che dapprima gli farà interpretare i monologhi di Pablo Neruda – poeta e diplomatico cileno, tra le più influenti figure del Novecento – poi lo porterà sulla scia di affermati letterari italiani, dal rivoluzionario Gabriele D’Annunzio al più trasognato Eugenio Montale. Non mancherà un accenno al padre della lingua italiana, Dante Alighieri. E in un lungo excursus di gente del Sud, come da copione, ci saranno i riferimenti a Salvatore Di Giacomo e Raffaele Viviani.

Placido torna a Palermo dopo che nello scorso giugno, la Teatro di Verdura, si rese protagonista di una magica interpretazione di Federico II di Svevia e del suo monologo allo specchio in cui ne ripercorreva gesta, pensieri e passioni. Troverà un clima caldo, l’abbraccio appassionato dei palermitani che lo faranno certamente sentire più a suo agio degli… ucraini. Perché, è notizia di questi giorni, il nome dell’attore foggiano è stato inserito fra quelli che compongono la black list (ossia, le persone sgradite) del governo di quel paese, che ha visto in Placido un sostenitore filo-russo e filo-Putin. Minaccerebbe la sicurezza nazionale dell’Ucraina. Una sorta di foreign actor. Benvenuto a Palermo, Michele.