A Luigi Di Maio dice che “il governo durerà cinque anni”, poi accarezza Silvio Berlusconi, manifestandogli una deferenza epidermica e disinvolta, “un grande uomo d’impresa e di governo con il quale governiamo tante regioni e comuni”, e infine promette a Luca Zaia che “presto il Veneto avrà l’autonomia” e “ascoltiamo le esigenze delle imprese”. E così è un’ambiguità acrobatica a governare i suoi rapporti, è un complicato, faticoso, romanzesco equilibrio quello con il quale Matteo Salvini tiene insieme tutto… L’articolo completo su ilfoglio.it