Sinisa Mihajlovic era tornato a calcare un campo di calcio alla vigilia di Ferragosto, quando alcuni amici avevano organizzato una partitella in suo onore a Porto Cervo, in Sardegna. Da quella vacanza, il tecnico del Bologna è tornato con un altro verdetto duro da accettare: la positività al Coronavirus. Per fortuna è asintomatico, ma, stando alle prescrizioni mediche, dovrà rimanere in isolamento per 14 giorni e saltare il raduno della squadra (in programma oggi).

Mihajlovic, come tanti calciatori in queste ore, è stato contagiato durante un periodo di relax in Sardegna. Anche se la moglie Arianna, diventata anch’ella celebre con il marito, ha spiegato di aver contingentato cene e uscite (hanno partecipato al compleanno di Gianluca Vacchi, ma Sinisa si è dilettato soprattutto a padel). La situazione di Miha, arcigno difensore di Lazio e Inter, preoccupa soprattutto per i suoi trascorsi recenti: il 13 luglio 2019 il tecnico annunciò di avere la leucemia e, dopo tre cicli di chemioterapia, lo scorso 29 ottobre, venne sottoposto a trapianto di midollo osseo da donatore non familiare. Da quel momento Mihajlovic ha gradualmente ripreso la sua vita: tante medicine da assumere ogni giorno — e un breve ricovero per una terapia antivirale a fine gennaio, data la sua condizione di immunodepresso — e controlli frequenti che hanno dato risultati sempre più confortanti. Nell’ultimo periodo sembrava tornato al top della forma: aveva ripreso dei chili ed era tornato ad allenarsi in palestra.

Le figlie di Mihajlovic, Viktorija e Virginia, sui loro social network hanno ringraziato tutti “per i messaggi che state mandando ma state tranquilli: papà sta benissimo ed è completamente asintomatico. Ovviamente anche noi, venendo dalla Sardegna e da Porto Cervo, siamo stati sottoposti al tampone. Vi abbracciamo”. Un messaggio per scacciare la paura e infondere speranza.