Un pacco, che conteneva un ordigno rudimentale collegato a una batteria da 9 volt, è stato fatto brillare dagli artificieri della polizia di Stato lungo i binari a Militello Val di Catania, lungo la tratta Catania-Militello. Nella stessa zona gli investigatori hanno trovato un biglietto di minacce, da parte di qualcuno che è contrario alla banda larga 5G, rivolto al presidente della Regione, Nello Musumeci. E’ la terza volta che nella zona ci sono ritrovamenti di biglietti di minacce contro il governatore e, in passato, anche contro il sindaco Giovanni Burtone, ex deputato nazionale del Pd. Sull’accaduto indaga la polizia coordinata dalla Procura di Caltagirone. Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, che si è tenuto stamane alla presenza del prefetto Librizzi, ha determinato di aumentare la scorta al presidente della Regione ogni volta che si troverà fra Catania e Militello. Gli investigatori non escludono la minaccia sia opera di uno psicopatico.

“Piena solidarietà al presidente Musumeci e ferma condanna per il grave atto di intimidazione che ha subito. Ci auguriamo che le indagini portino rapidamente a dare volti e nomi agli autori di questo gesto vile e spregevole”. Così il presidente della Commissione antimafia dell’Ars, Claudio Fava. Commenta pure Micciché, presidente dell’ARS: “Sono solidale personale con il Presidente della Regione, Nello Musumeci, per le vili minacce che lo hanno raggiunto. L’ordigno, sia pure rudimentale, trovato lungo i binari tra Militello Val di Catania e Catania, avrebbe potuto provocare danni alle persone e alle cose. Mi auguro che gli investigatori risalgano al più presto agli autori di questo esecrabile gesto”. “Trovo molto grave l’atto intimidatorio nei confronti del presidente della Regione Siciliana – scrive pure il segretario del Pd, Anthony Barbagallo -. L’ordigno, seppur rudimentale, avrebbe potuto compiere danni o peggio ancora vittime. Rivolgo all’uomo e al presidente della Regione, Nello Musumeci, la mia solidarietà. E mi auguro che su questo episodio le autorità competenti facciano luce al più presto possibile”.

“Il ritrovamento di una bomba e di una lettera di minacce rivolte al presidente Musumeci è inquietante – si legge in una nota firmata da tutti gli assessori -. Saranno gli inquirenti a chiarire i contorni di questa vicenda ma una cosa è certa: il clima di odio e violenza, non solo verbale, che viene sempre più spesso alimentato strumentalmente, è pericoloso e ormai dilagante. Non nascondiamo la nostra preoccupazione, anche perché si tratta della ennesima intimidazione che riguarda il presidente. A lui, con affetto, la vicinanza e solidarietà della Giunta di governo, sicuri che non si lascerà intimidire e andrà avanti con il coraggio e la determinazione di sempre”.

“Siamo al fianco del presidente Nello Musumeci per le vili minacce nei suoi confronti e certi, ben conoscendolo, che non si farà intimidire. Il nostro auspicio è che le indagini facciano luce su questa inquietante vicenda e permettano di risalire agli autori dell’ignobile gesto”. Lo afferma Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima. “La Lega Sicilia – scrivono il segretario del Carroccio, Nino Minardo e il capogruppo all’Ars, Antonio Catalfamo – esprime piena solidarietà al Presidente della Regione, Nello Musumeci. Solidarietà e vicinanza totali e convinte assieme allo sprone ad andare avanti da tutto il partito e dal gruppo parlamentare all’ARS. Siamo certi che Musumeci non si farà intimidire così come siamo certi che il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, già nel Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza che ha convocato saprà analizzare al meglio questa situazione garantendo serenità a tutti”.