“Il format è quello di sempre: raccontare l’umanità che vive di notte. Dopo tre stagioni è come vivere col fuso orario di Hong Kong, ma a questa gente non rinuncio”. Idee chiare, come sempre. Salvo Sottile, in un’intervista al Messaggero, fornisce alcune anticipazioni della nuova stagione di “Prima dell’alba”, che da lunedì – forte di una crescita consistente degli ascolti (dal 5 al 7% di share nell’ultima edizione) torna in seconda serata su Rai Tre. Col format di sempre: il conduttore, da perfetto uomo della notte, fa breccia nelle storie più intriganti. Dove vincono sesso, trasgressione, misteri. Non è facile tenere alto l’interesse, “visto che il sesso non scandalizza più nessuno. Ma abbiamo scovato la storia di una donna dominatrice e del suo schiavo, un transessuale, che provano piacere nel farsi mummificare avvolgendosi nella pellicola trasparente. Quando uno dei due sta per soffocare, l’altro gli porge un tubo per farlo respirare. Non ci interessa il taglio pruriginoso della storia, ma l’approccio inconsueto alla trasgressione: trovare piacere mettendo la propria vita nelle mani dell’altro”.

Le storie raccolte fin qui da Sottile nel prossimo giugno finiranno in un libro-reportage. A maggio, invece, forte del suo successo, “Prima dell’alba” approderà anche in prima serata. Le storie ambientate al buio catturano e inquietano: “La sfida di quest’anno sarà riuscire a sorprendere il pubblico, dato che ormai in tv si vede di tutto” spiega ancora il conduttore. Pronto a spaziare fra mariti violenti sulla via del recupero, poliziotti motociclisti, tossicodipendenti che cercano di arrivare al mattino. Dal lavoro notturno di accoglienza della Casa delle donne alla vita criminale dei cacciatori di rame. Fino agli eroi “tappatori” di buche, “cittadini volontari che di notte vanno a caccia dei crateri più grandi sulle strade della Capitale”. Storie intrise d’umanità e di mistero, di vita e di fatica. Da lunedì, in seconda serata, su Rai Tre.