Via libera del Consiglio di giustizia amministrativa (Cga) al piano regionale di gestione dei rifiuti della Regione. Dopo un primo esame concluso a fine gennaio con la richiesta di integrazioni, il Cga, esaminato il nuovo schema di regolamento trasmesso dall’assessorato regionale all’Energia, ha espresso parere favorevole al piano e al procedimento che ha condotto alla sua definitiva adozione. Ad avviare l’intera procedura è stato l’ex assessore Alberto Pierobon che si è dimesso cinque giorni fa ed è stato sostituito con Daniela Baglieri, indicata dall’Udc.

Dal decreto del piano sono pertanto sparite le “vischiosità normative” che lo avrebbero reso “nefasto” in fase applicativa. Pierobon, che ha lasciato l’assessorato in punta di piedi dopo l’ennesimo giochino politico – l’avvicinamento fra Italia Viva e Udc, con un potenziale rafforzamento della posizione di Musumeci – ha tutto il diritto di rivendicare il risultato che lui stesso, dopo l’approvazione da parte della commissione Via-Vas, aveva esaltato: “Si chiude l’era delle discariche – diceva il responsabile regionale dei Rifiuti il primo dicembre – che resteranno marginali nelle future scelte dei territori. Ogni ambito provinciale dovrà essere autosufficiente nell’impiantistica scegliendo la tecnologia necessaria a chiudere il ciclo. Priorità in sede di valutazione avranno gli impianti pubblici, in un’ottica di riequilibrio con il settore privato”.

Con l’adozione del Piano che, dopo l’approvazione della Giunta regionale, sarà emanato con Decreto presidenziale di rango regolamentare e, quindi, con una forte efficacia prescrittiva, “viene anche soddisfatta la condizionalità ex ante relativa al settore dei rifiuti, imposta dall’Unione Europea” si legge in una nota di palazzo d’Orleans. “Dopo un iter lungo e complesso, si potrà ora dare impulso alla fase di razionalizzazione del settore, impartire le necessarie direttive per l’impiantistica e per la gestione dei servizi e fissare gli obiettivi per tutti gli attori della filiera”. A commentare la notizia anche il presidente Nello Musumeci: “Adesso la Regione, al pari di tutte le altre, potrà ancor più agevolmente accedere a tutte quelle risorse comunitarie, fondamentali per lo sviluppo delle infrastrutture del settore. È stata una procedura che abbiamo portato avanti con fatica, assieme all’assessore tecnico Alberto Pierobon. La fase successiva, altrettanto delicata e complessa, è adesso affidata al neo assessore Daniela Baglieri, sempre secondo le linee che il mio governo ha indicato sin dall’inizio”.

Tra i primi a commentare l’esito del Cga è Giampiero Trizzino, membro della commissione Territorio e Ambiente all’Ars in quota M5s: “Non si può certo definire una vittoria, visto che il Piano dei rifiuti è uno strumento obbligatorio che rientra nell’ordinaria amministrazione di una qualsiasi Regione d’Italia. Di certo però, per una comunità contraddittoria come la nostra, è un passo avanti. In teoria da domani, niente più immondizia disseminata per le strade, niente più difficoltà da parte dei comuni per conferirla, niente più carenze di impianti di recupero e soprattutto niente più scuse per non fare la raccolta differenziata. Ho utilizzato il condizionale non a caso, perché le perplessità che nutrivo sul piano dei rifiuti continuo ad averle e soprattutto perché adesso (a meno di due anni dalla fine della legislatura), Nello Musumeci dovrà pigiare sul pedale dell’acceleratore per far sì che quello che è scritto in quel documento, diventi realtà. Da parte nostra – conclude l’avvocato ambientalista – ci sarà la massima lealtà e la massima collaborazione. Su importanti temi ambientali abbiamo dimostrato di non guardare alle bandiere di partito, ma al bene della Sicilia. Lo faremo anche questa volta”.

All’Ars adesso l’incombenza di approvare la nuova legge sui rifiuti, che già nel 2019 fu portata in aula e venne bocciata con il contributo di alcuni franchi tiratori nella maggioranza. E’ il prossimo passo per dare stabilità alla governance (con la creazione delle nuove autorità d’ambito) e cancellare l’emergenza atavica che ha attanagliato il settore della monnezza negli ultimi vent’anni.