“Il governo non è un bancomat”. E’ la risposta paradossale che i sindaci alluvionati dell’Emilia Romagna si sono sentiti dare dall’esecutivo, per bocca del ministro della Protezione Civile Nello Musumeci, a quanto apprende l’Huffington Post. E sul commissario per la ricostruzione, ancora nessuna novità: “Il tema non è all’ordine del giorno”. Finisce male il secondo incontro sui soldi per le opere di somma urgenza, dopo l’alluvione che ha provocato 15 morti, devastando i territori di 44 comuni, tra cui principalmente le province di Ravenna, di Forlì-Cesena, Rimini, Bologna, Modena e di Reggio Emilia. A Palazzo Chigi si insedia il tavolo permanente per la gestione dell’emergenza, e il governo assicura “massima attenzione”. Ma sui soldi non c’è intesa. Anche perché i soldi da trovare sono tanti: una prima stima ufficiosa – portata al tavolo dagli amministratori locali – parla di almeno 8,8 miliardi. In particolare, ci sarebbero 4,3 miliardi di danni pubblici (fiumi, strade, edifici pubblici) e altri 4,5 miliardi di danni ai privati (imprese, aziende agricole e singoli cittadini). Insomma, non proprio bruscolini. Continua sull’Huffington Post