L’invito a vaccinarsi del presidente della Regione, ormai, ha i tratti della litania. Non attacca. A legittimare un pensiero è chi lo pronuncia. E Nello Musumeci – lo dimostra il numero di immunizzati, e quello dei frequentatori dello scetticismo vaccinale (assai più dannoso dei No Vax) – non ha più l’autorevolezza per suggerire al suo popolo di farsi iniettare il siero. Troppo fragile politicamente, troppo incerto amministrativamente: Musumeci e il suo governo hanno perso la bussola. Non hanno più il controllo dell’emergenza. Hanno disseminato lungo il percorso una serie di errori inaccettabili, di cui la zona gialla è il riverbero più soffuso. Della serie: potrebbe andare peggio (e probabilmente succederà).

Provenzano, vicesegretario del Pd, si è appellato alla vicenda giudiziaria che ha colpito Razza e i vertici del dipartimento Attività Sanitarie, reo di aver sfibrato il rapporto già fragile coi siciliani. Cancelleri ha citato l’errata pianificazione della campagna vaccinale, che ha costretto molti anziani a raggiungere hub improponibili o a sfiancarsi sotto il sole per ore. Tutto vero. Ma c’è dell’altro. Ci sono le ordinanze morte e sepolte nel giro di 24 ore, perché improponibili sotto il profilo giuridico; ci sono le scenette patetiche dell’assessore Manlio Messina che, in netta controtendenza con l’orientamento del suo stesso governo, si è mostrato pubblicamente schizzinoso nei confronti dei vaccini e del Green Pass (e la colpa di Musumeci è di non averlo zittito, tanto meno allontanato); ci sono i ristori promessi e mai erogati dalle Finanziarie di cartone – infarcite di soldi inutilizzabili – dell’assessore all’Economia, Gaetano Armao.

Ci sono gli atti d’accusa, frequenti e a tratti eccessivi, nei confronti dei siciliani che si presentano in 300 a un matrimonio senza indosso la mascherina. Ma è stato lo stesso presidente, lo scorso anno a Noto con Bocelli o ad Ambelia coi cavalli, o di recente in una cena a Castel di Judica (una tavolata da 17 persone), a dare il cattivo esempio. Mentre i turisti – due milioni questa estate – diventano la figlia di fico che non basta a coprire le vergogne. I vacanzieri affollano anche altre regioni d’Italia – la Campania, la Puglia, l’Emilia Romagna – o pensate che abbiano ripopolato soltanto la Sicilia? Eppure, da quelle parti, non è suonato alcun “campanello d’allarme”, per dirla col governatore.

E pensate a cosa potrebbe accadere con la riapertura delle scuole. Alle difficoltà nel poter garantire il distanziamento. Non è soltanto una questione di obbligo vaccinale, che Roma avrebbe la forza d’imporre. Ma di organizzazione (per tempo). La scorsa primavera, alla prima ripartenza, è mancata. La Sicilia si presentò con una settimana di ritardo, e con una percentuale inferiore di alunni in presenza: non si trovavano le classi delle dimensioni adeguate, non c’era un piano (reale) per incrementare il trasporto pubblico e garantire l’aerazione degli autobus, e nemmeno i controlli sufficienti a impedire la recrudescenza dei contagi. A proposito: la Regione potrebbe farsi interprete della richiesta di introdurre l’obbligo del Green pass (dal 1° settembre) anche a bordo dei traghetti che collegano Messina e Villa San Giovanni, di solito super affollati, dato che la Sicilia e la Calabria sono le due regioni col più basso numero di immunizzati. Sarebbe un inizio.

Ma d’altronde cosa ci si può aspettare da un governo che non ha mai gestito nemmeno l’ordinario? Che – forse – vada meglio con l’emergenza? Impossibile. Le malefatte del Covid, in questi mesi, si sono uniti a una gestione scriteriata dei conti pubblici; all’inefficienza della campagna anti-incendio; alla mancata realizzazione delle riforme. Pessimi modelli amministrativi che hanno allontanato il presidente dai suoi stessi alleati, che lo trafiggono di continuo e non vedono l’ora di aprire una ‘stagione nuova’. Classico esempio di delegittimazione politica. E anche i rapporti con Roma – già usurati sul tema delle finanze – sono stati derubricati a mera collaborazione istituzionale. Necessaria ma per nulla convinta. Anzi, spesso conflittuale: con Speranza sui colori, con Lamorgese sui migranti, con Giovannini sulle infrastrutture. Con queste premesse, come puoi pretendere che i siciliani ti seguano? Come puoi pensare di sconfiggere una pandemia?