Anche il presidente della Regione, Nello Musumeci, vota la sua personalissima fiducia a Mario Draghi: “Da uomo delle istituzioni – ha detto il governatore in una intervista a ‘La Sicilia’ – faccio il tifo per un governo nazionale che sappia affrontare le sfide di questa straordinaria emergenza e mostrare attenzione verso le esigenze della mia regione”. Certo, poteva esserci un’altra via: “Quando un parlamento non riesce più a esprimere un governo, la strada da imboccare è il ricorso alle urne. Ma se ci si trova in una condizione straordinaria, nel pieno di una drammatica pandemia che ne impedirebbe il normale svolgimento, resta solo una soluzione: dar vita a un governo di emergenza”. E qui emergono le vecchie ruggini con Giorgia Meloni: a questo governo che Musumeci definisce “un’aggregazione di buone volontà, tecniche e dei partiti”, manca la componente missina. “Da uomo di centrodestra mi avrebbe fatto piacere che questa sfida l’avessero accettata tutte le forze delle nostra coalizione ma, come già accaduto in passato, se stare insieme è un valore, certamente non ci saranno conseguenze, anche perché il nostro avversario sta altrove da noi”.